L’avventura è appena iniziata ma a tenere banco, nel mondo del web ma non solo, sono ancora le convocazioni di Antonio Conte ad Euro 2016 che, viste le esclusioni di giocatori come Jorginho e Bonaventura, fanno già discutere. Uno dei giocatori con maggiore esperienza di questa nazionale, Daniele De Rossi, fa sapere che crede fortemente in questo gruppo. “Conte punta tanto sul motivare il gruppo, lo fanno in tanti, ma lui riesce a toccare le corde giuste – ha detto il centrocampista della Roma in conferenza stampa a Coverciano -. Sicuramente non siamo tra i favoriti, ma abbiamo l’orgoglio degli italiani, siamo una buona squadra, stiamo lavorando bene, siamo consapevoli che non siamo i migliori, ma anche che potenzialmente possiamo battere qualsiasi squadra. Con la Roma ho vissuto negli anni situazioni simili, per me questa squadra può vincere contro le più forti. Dobbiamo passare il turno e poi giocare prendendo in prestito la classica frase ovvero che sono tutte finali. Poter vincere contro tutti e’ una convinzione che abbiamo, dobbiamo vincere sette volte per i sette ostacoli che andremo ad affrontare”.
Eppure il centrocampista giallorosso, mai come questa volta, è rimasto appeso a un filo fino a quando gli infortuni di Marchisio e Verratti hanno sciolto tutte le riserve. Capitan futuro però non si abbatte e guarda avanti. “In passato ero sempre sicuro che sarei stato comunque tra i 23, in questa stagione ho subito infortuni ripetuti e sapevo di poter essere un punto di domanda per l’allenatore, lo ero, quindi ho dovuto fare un lavoro diverso, sapevo che dovevo dimostrate anche nelle partitelle che sto bene – ha spiegato il centrocampista azzurro in conferenza stampa dal ritiro di Coverciano -. L’obiettivo era raggiungere la convocazione, ma non e’ che vengo qui a gonfiare il petto, perché per me e’ una cosa normale far parte del gruppo, lo dico senza spocchia e senza falsa modestia, il mio obiettivo e’ vincere l’Europeo, la convocazione era solo un primo passo per raggiungere il vero obiettivo”. Dire addio alla Nazionale? “Non mi pongo problemi di scadenza, il momento lo deciderà il prossimo allenatore se vedrà che c’e’ gente più adatta di me, a volte si anticipa la scelta per non essere cacciati, una furbata, un discorso d’orgoglio, ma io non ho questi problemi, se sarò in Nazionale il prossimo anno lo deciderà il prossimo ct, ma non mi vergognerei se non mi dovesse più convocare – ha spiegato De Rossi -. Lascerò sempre la porta aperta per la Nazionale perché ci tengo molto, anche se ci sarà Italia-Far Oer e non si arriva ai 23 io ci sarò, per me non si lascia la Nazionale a meno che non ci siano problemi fisici o impegni particolari del club”.
Infine una battuta su uno dei temi più dibattuti di questi giorni: l’assegnazione della maglia numero 10 a Thiago Motta. “Lui l’ha accettata, non l’ha scelta. I numeri di maglia sono un po’ più importanti quando sei più giovane” ha spiegato il romanista. “La 10 l’ho avuta anch’io: quando c’e’ stato da prenderla, l’ho presa pur senza volerlo. Ma non la ritengo una cosa importante, non credo l’abbia scelta Thiago, non è il sogno della sua vita giocare con la 10, ma l’ha accettata senza creare problemi. Noi non ce la prendiamo, ma chi si diverte a fare paragoni con numeri 10 del passato dovrebbe venire a farsi due palleggi con lui, vederlo come tocca il pallone e pulirsi la bocca prima di parlare di un calciatore che ha vinto tutto nel club e speriamo ora vinca anche con la nazionale. Dal punto di vista tecnico forse e’ l’unico che merita la 10, a livello di tecnica non e’ inferiore a nessuno, pur avendo naturalmente caratteristiche diverse”.