La Lazio crolla in casa del Salisburgo ed abbandona l’Europa League 2017-18 uscendo in modo clamoroso ai quarti di finale. La formazione casalinga vince per 4-1 sfruttando la debacle biancoceleste: quattro reti in sedici minuti. Ecco i voti della squadra di Simone Inzaghi nella sfortunata trasferta austriaca.
LAZIO (3-5-2)
Strakosha 5.5
Risponde presente nel momento del bisogno, rivelandosi decisivo quando c’è da negare la rete a Hwang. E’ l’unico pericolo che corre nel primo tempo per poi capitolare sotto i colpi del Salisburgo, con più di una responsabilità sul secondo gol degli austriaci.
Luiz Felipe 5.5
Ormai si è preso una maglia da titolare nello scacchiere di Inzaghi. Ha scalato le gerarchie per merito ed ha acquisito anche sicurezza per partire palla al piede dalle retrovie. Prova a mettere una pezza a diverse disattenzioni di de Vrij, sulla coscienza qualche colpa per la terza rete.
De Vrij 5
Guida la difesa, amministrando il lavoro al centro della retroguardia. All’improvviso si spegne la luce, perde sicurezza, va completamente in palla. Concede immensi spazi agli attaccanti avversari, sbagli i tempi di anticipo e uscita su tutti i gol subiti. L’olandese è irriconoscibile.
Radu 5.5
Ci mette tutta l’esperienza e la voglia di “stare con il mister fino alla morte”, come ha detto lui stesso. Magistrale nelle chiusure, altrettanto nell’arginare Hwang o Dabbur. Resta il più lucido quando la difesa biancoceleste crolla, ma in occasione del poker austriaco va in tilt anche il romeno.
Basta 5.5
Rispetto al resto della squadra, sembra un po’ sottotono e forse scarico di benzina. Sulla destra non si gioca granché, è piuttosto schiacciato all’indietro, spinge poco e patisce le accelerazioni in velocità di Hwang quando affonda dalla sua parte. (Dal 60′ Lukaku 6 – Fa quel che gli si chiede, freschezza e strappi sulla fascia mancina. Trova il fondo, non sempre riesce però a superare l’avversario).
Parolo 6
Quanto sono importanti gli inserimenti del centrocampista tuttofare, sempre a cercare il varco o la sponda per i compagni. Poi corre a far legna in mediana, mettendoci come al solito dieci polmoni. Non basta per evitare il tracollo della Lazio.
Leiva 6
E’ assolutamente determinante nel dare equilibrio alla squadra. Il brasiliano è sempre molto aggressivo nell’accorciare il gioco, nel rubare il tempo agli avversari e nel giostrare con intelligenza la manovra. Sul quarto gol si fa scavalcare da Hwang. (Dal 77′ Nani s.v.).
Milinkovic-Savic 5.5
Non una partita memorabile per il serbo che, dopo un piccolo problema muscolare, sembra ancora non al meglio della condizione fisica. Qualche lampo di talento, le sue idee sono spesso pericolose, ma può dare molto di più. Inzaghi spera si sia risparmiato per il derby. (Dal 69′ Felipe Anderson 5.5 – Entra subito bene ma si fa trascinare dal blackout biancoceleste. Dovrebbe dare la svolta nel momento più drammatico, non ci riesce).
Lulic 6
Generoso come al solito, ovunque più che mai nonostante non stia per niente bene fisicamente. Il bosniaco stringe i denti, macina chilometri sulla corsia sinistra e fornisce un gran numero di cross in mezzo. Alla lunga non regge, continua a giocare stremato.
Luis Alberto 5.5
Inventa un pallone splendido a trovare Immobile in profondità, confermandosi assist-man. Ma pesa come un macigno l’errore davanti a Walke, che poteva valere il raddoppio che avrebbe chiuso la partita. Nel momento più difficile, non riesce a inventare qualcosa che accenda la speranza.
Immobile 6
Numeri da capogiro in una stagione straordinaria per l’attaccante: capocannoniere almeno per una sera in Europa League con 8 gol in 9 partite, 39 reti in 42 gare stagionali. Potrebbe fare anche doppietta, trova il no del portiere, poi diverse occasioni senza successo.
All. Inzaghi 5.5
Domenica c’è il derby, a lui non interessa e schiera la Lazio titolare. In pieno controllo della partita, con la qualificazione in semifinale in tasca, la squadra però si perde completamente. Un inspiegabile blackout, al quale non riesce a porre rimedio. Discutibile il cambio Leiva-Nani, sia per l’equilibrio del centrocampista che per un Caicedo che avrebbe dato maggior peso all’attacco.