Sedici squadre, 32 partite partite, 2 Confederazioni. Questi alcuni dei numeri della 45ma edizione della Copa America che celebra i suoi 100 anni e per l’occasione verrà giocata per la prima volta fuori dal Sud America. Dal 3 al 26 giugno gli Stati Uniti diventano centro del “soccer” per rilanciare uno sport in continua espansione e che tornerà a riempire gli stadi ospitando il più importante evento calcistico dal Mondiale del 1994.
Dieci le città scelte per i match di Copa America, in impianti enormi e con una capienza minima di 63.000 spettatori sino ad arrivare ai 91.000 del Rose Bowl di Pasadena (California). La finale andrà in scena nel MetLife Stadium nel New Jersey, che ospita le partite di football delle squadre dei New York Giants e New York Jets.
Ma facciamo un passo indietro. Campione in carica, nell’edizione della scorsa estate, il Cile per la sua storica prima volta. La “Roja”, Paese ospitante, supera ai rigori l’Argentina di Messi: un’altra delusione per l’albiceleste del fenomeno del Barcellona dopo la finale persa al Mondiale di Rio appena un anno prima. La “rivincita” avverrà già nel Gruppo D, in cui Argentina e Cile sono le favorite per chiudere ai primi due posti e quindi accedere ai quarti di finale, per buona pace di Panama e Bolivia. Dirette interessate le Nazionali del Gruppo C, in particolare le teste di serie Messico e Uruguay, questi ultimi con il record di successi nella competizione a quota 15, di Suarez e Cavani. Completano il girone Giamaica e Venezuela.
Nel Gruppo B l’altro colosso del Sud America: il Brasile. La Seleção di Carlos Dunga, però, dovrà far a meno della stella Neymar, lasciato a riposo per l’Olimpiade, ma anche dei “parigini” Thiago Silva e David Luiz, oltre a Marcelo in contrasto con il selezionatore dallo scorso anno. I gialloverdi, comunque, non hanno un girone irresistibile con Ecuador (favorito assieme al Brasile per il passaggio del turno), Haiti e Perù.
Nel Gruppo A invece i padroni di casa degli Stati Uniti, probabilmente il girone più equilibrato con la Colombia degli “italiani” Zapata e Murillo, oltre che di Bacca e James Rodriguez. Assieme a loro anche Costa Rica – sorpresa dell’ultimo Mondiale sconfitto solo ai rigori dall’Olanda ai quarti – e Paraguay. Non resta che attendere il 3 giugno per una Copa America mai così spettacolare.