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Serena vs Venus, Indian Wells è vostra: la notte del “Sisters Act” dopo il boicottaggio

Serena e Venus Williams - Foto Edwin Martinez CC BY 2.0
Serena e Venus Williams - Foto Edwin Martinez CC BY 2.0

Due sorelle, vent’anni di sfide, trenta Slam in due. Il Wta di Indian Wells 2018 sarà il teatro del ventinovesimo “Sisters Act” tra Serena e Venus Williams. Al terzo turno, mai così presto in un tabellone dal 1998, anno del loro primo derby in famiglia agli Australian Open. Segnale di anni che passano inesorabili anche per due leggende dello sport e con il tennis che pian piano rischia di perdere terreno nella scala degli interessi: chiedere a Serena, mamma da meno di un anno della piccola Olympia e che ha dovuto rinunciare a tutto il 2017 dopo aver graffiato lo Slam numero 23 durante le prime settimane di gravidanza, guarda caso contro la sorella Venus in finale.

Il rapporto con il torneo californiano, però, è particolare. I fatti risalgono al 2001 con la mancata semifinale tra Serena e Venus a causa di un infortunio di quest’ultima e del ritiro pochi minuti prima della partita scatenando i “buu” del pubblico presente sullo Stadium 1. A mettere il dito nella piaga, in realtà, erano state le dichiarazioni di Elena Dementieva che aveva accusato il padre delle Williams, Richard, di ‘combinare’ a tavolino le sfide tra le due figlie. La tennista russa ha poi smentito queste dichiarazioni riconducendole ai toni dello scherzo ma ancora oggi la cultura del sospetto sui match delle Williams persiste: sintomo di come, a distanza di anni, l’amo lanciato dalla Dementieva abbia fatto abboccare in tanti.

Il conflitto tra il pubblico di Indian Wells e la famiglia Williams, tuttavia, continuò anche nella finale giocata e vinta da Serena contro la Clijsters: “Appena entrata in campo il pubblico ha cominciato a fischiarmi – ha dichiarato l’ex numero 1 al mondo – Ero pronta a giocare con mia sorella ma ha dovuto dare forfait per una tendinite. Le false accuse sui nostri match ci hanno deluso, in uno dei miei tornei preferiti mi sono sentita improvvisamente sentita fuori posto“. Ed effettivamente si trattò di una vera e propria corrida, quasi da Fed Cup con gli applausi del pubblico americano – ad esempio – sui doppi falli di Serena che da vera campionessa riuscì comunque a rimontare e chiudere in tre set.

Poche settimane più tardi furono pesanti le accuse di Richard Williams sulle colonne di Usa Today che parlò di un vero e proprio caso di razzismo nei confronti della sua famiglia: “Mentre io e Venus andavamo a sederci per la finale, la gente continuava ad insultarci. Un ragazzo ha detto ‘Vorrei fosse il ’75 così potrei scorticarvi vivi. Fu allora che mi diressi verso di lui ma capii che la mia più grande battaglia era quella di gestire la situazione senza violenza“.

Da quella notte, sono passati quattordici lunghi anni prima di rivedere Serena sui campi del BNP Paribas Open e quindici per Venus prima di interrompere il ‘boicottaggio’ del torneo e ritornare a gareggiare sul luogo del misfatto. Questa volta tra applausi scroscianti, senza alcuna polemica. E nelle prime ore del mattino italiano di martedì 13 marzo, sotto le luci del campo centrale, Serena e Venus sono pronte per un altro giro di valzer e restituire al pubblico di Indian Wells il privilegio di ammirarle una contro l’altra. Più forti di tutto, dei tanti malanni fisici lasciati alle spalle e di razzismo. Da vere campionesse e icone dello sport americano.

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