Ciclismo

Ciclismo, presidente UCI: “Serve chiarezza sul Team Sky, Froome farebbe meglio a non correre”

Chris Froome - Foto di Jaguar MENA CC BY 2.0

Il presidente dell’Unione Ciclistica Internazionale David Lappartient tuona contro il team Sky in un’intervista esclusiva rilasciata alla BBC in merito al recente report rilasciato dal Dipartimento Digital, Culture, Media and Sport (DCMS) sul presunto aggiramento delle regole anti-doping praticato dalla squadra durante il Tour De France 2012 vinto da Bradley Wiggins.

LE DICHIARAZIONI – Lappartient ha chiarito come sarebbe una ferita estremamente profonda per la credibilità del ciclismo internazionale se le accuse trovassero fondamento: “Se sono state utilizzate in passato sostanze per incrementare le performance degli atleti da parte del team Sky, si è trattato senza dubbio di un tentativo di voler imbrogliare. Sarebbe triste se proprio il team Sky, da sempre dichiaratosi a favore dello sport pulito, avesse agito in direzione opposta a quanto da sempre dichiarato.  L’immagine del ciclismo, specialmente nel Regno Unito, è stata sporcata dopo le accuse presenti nel report. Ho già attivato la Fondazione Ciclistica Anti Doping (CADF) affinché faccia chiarezza su quanto avvenuto: saranno loro a stabilire se ci sia stata qualche violazione”. 

CASO FROOME – Lappartient parla anche in merito al presunto caso doping di Chris Froome durante la Vuelta 2017. Nonostante non si sia ancora arrivati ad una conclusione della vicenda, il britannico è già in sella alla Tirreno Adriatico: “Dobbiamo prendere una decisione nel più breve tempo possibile su Froome, anche se non sono sicuro che si riuscirà a pervenire ad una decisione ufficiale prima del Giro d’Italia previsto a Maggio. Al momento ha il diritto di correre, anche legalmente parlando. Dal mio punto di vista avrebbe fatto meglio a non correre durante questo periodo d’indagine. Di certo, bisogna capire se sia pulito o meno prima del Tour de France”. 

 

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