Calcio

Morte Astori, Malagò: “Giusto fermare la Serie A, il mio calcio è fatto di valori”

Giovanni Malagò - Foto Ferdinando Mezzelani

Ho chiesto di poter organizzare questa conferenza per potermi confrontare con tutto il mondo della comunicazione. Davide Astori è patrimonio del mondo del calcio, un giocatore della Nazionale, è doveroso e indispensabile la presenza di Fabbricini, accanto a me“. Esordisce così Giovanni Malagò nel corso della conferenza stampa organizzata nella Sala Giunta del Coni dopo la tragica morte di Davide Astori, capitano della Fiorentina, nella notte. “Verso le 10:00, stavo ad un incontro di lavoro – ha aggiunto – ha suonato il cellulare e Marco Brunelli mi ha comunicato la notizia drammatica. Ho chiesto come fosse possibile e mi ha spiegato la dinamica con il quale è stato constatato il decesso. Sono rimasto senza parole, e mi è stato raccomandato di non divulgare la notizia perché prima bisognava avvertire la famiglia. Nel frattempo, stavano per entrare in campo due squadre: il Genoa e il Cagliari. Il Cagliari, essendo l’ex squadra di Davide, aveva esternato l’impossibilità di entrare in campo. Mi sono messo in contatto con Giulini e con Preziosi che ovviamente ha dato piena disponibilità al rinvio. Ho parlato con Nicchi e con la Lega e si è proceduto a sospendere la partita. Nel frattempo, diversi presidenti mi facevano sapere che molti giocatori manifestavano l’opinione di non giocare. Ho capito subito che la partita che potesse essere in discussione sotto il profilo del rinvio, era il derby con 80.000 biglietti venduti. Ma è stato giusto rinviata la giornata di campionato“.

Poi ha spiegato:Il calcio che io immagino è un calcio di valori, ideali, condivisione di emozione e di rispetto. Non solo dell’atleta ma anche dell’uomo. Credo che la decisione di rinvio sia la più doverosa. Mi permetto di fare considerazione personale: mi sono consultato con più di un medico qualificato, e sulla base di questa testimonianza, invito a non lasciarsi trasportare su nessuna strumentalizzazione e illazione. Nessun medico vi dirà che c’è un rimedio a quella che è una morte improvvisa, ci sarà una autopsia e si accerterà sulle situazioni che sono create. Faccio le condoglianze di tutto il mondo dello sport e sono molto profonde. Non faccio considerazioni personali, sarebbe poco serio farle adesso. Mi sento di dire che il sistema medico sportivo del nostro paese è attrezzato e rispettato“.

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