“Pallotta è un altro che viene da fuori e con arroganza si relaziona a una comunità bellissima, che lo è anche nella sua ricchezza”. Parole dure quelle di Nicola Zingaretti, presidente uscente della Regione Lazio, che a “Radio Radio” ha parlato della sua squadra del cuore, la Roma, trattando soprattutto la questione stadio, che da diversi anni è rallentata da intoppi burocratici e cambi di programma.
“Arrivano e danno lezioni, se pensassero a fare il proprio dovere sarebbe meglio – ha continuato Zingaretti -. Pallotta è un altro di quelli che sbaglia. Da romanista dico: invece di dare lezioni agli altri ci permettesse di tornare a sognare, perché questa è la vera grande questione che abbiamo davanti.
LA QUESTIONE STADIO – “Siamo stati molto rigorosi sulla verifica della credibilità del progetto dello stadio. Mi permetto di dire che se non ci fosse stata questa giunta comunale che ha stravolto il progetto probabilmente il cantiere sarebbe già aperto, anche con le opere pubbliche che derivavano dalle cubature. Noi abbiamo vagliato il progetto con grande serietà resistendo alle pressioni e ora siamo in attesa di una procedura, ma non confondiamo l’atteggiamento arrogante. Se non avesse le gambe quello stadio non sarebbe passato. Io sono stato un geloso custode della trasparenza e della legalità e penso, come abbiamo detto, che quello stadio debba andare avanti, ma nessuno faccia il furbo. Costruiamo anche le strade per farci arrivare i tifosi, altrimenti ci malediranno ogni volta che, imbottigliati nel traffico, dovranno entrare e uscire”.