L’esterno della Juventus Douglas Costa rivela un inquietante retroscena dei tempi della sua militanza al Gremio, in Brasile: “Fui costretto a vendere una partita per non essere ucciso”. Una storia orribile quella raccontata dall’ala bianconera, che dopo un periodo di ambientamento sta ora entrando nei meccanismi della squadra di Allegri: “Eravamo sull’1-1. Nella ripresa arrivò la notizia che i rivali storici dell’Internacional erano vicini alla conquista del Brasilerao. Facemmo dei cambi e io facevo dei dribbling da una parte, dall’altra, ma sempre lontano dalla porta. Dovevo giocare per non vincere. Alla fine infatti il Flamengo ci battè per 2-1 e fece esplodere di gioia il Maracanà”.
Sarebbe stato un oltraggio per i tifosi del Gremio veder trionfare i rivali di sempre dell’Internacional. I dirigenti del club spiegarono ai giocatori che la responsabilità era loro: bastava perdere per evitare un caos di proporzioni bibliche, con i tifosi che avrebbero ritenuto gli stessi giocatori colpevoli di un eventuale titolo conquistato dagli acerrimi nemici, con il rischio che arrivassero addirittura a uccidere Douglas Costa e compagni. Era dunque necessario far trionfare il Flamengo, e andò proprio così: i giocatori del Gremio salvarono la vita in cambio di una sconfitta, una storia che ancora oggi resta indelebile nella mente del numero 11 bianconero.