Per battere la Juventus bisogna imitare la Juventus. La ricetta di Cristian Brocchi per salvare la stagione del Milan nella finale di Coppa Italia è semplice: prendere ad esempio i campioni d’Italia, avversari domani sera allo stadio Olimpico di Roma. “Se possiamo vincere il trofeo? Nella vita tutto è possibile”, ha sottolineato il tecnico rossonero presentando la sfida. E in effetti quaranta giorni fa, quando Brocchi prese il posto di Mihajlovic appena sconfitto dalla Juventus nonostante un’ottima prestazione dei rossoneri a San Siro, era davvero difficile ipotizzare un Milan superato dal Sassuolo al sesto posto in campionato, ultimo buono per assicurarsi la qualificazione in Europa a prescindere dal risultato della finale di domani. Invece è successo, perché il rendimento della squadra di Brocchi è stato disastroso: appena otto punti raccolti in sei partite, tre delle quali, tra l’altro, contro le squadre retrocesse in serie B. “E’ stato un periodo difficile – ha sottolineato l’allenatore rossonero – abbiamo avuto delle difficoltà e non siamo stati aiutati dagli episodi. Per me è stata comunque una esperienza grandiosa, incredibile. Ho imparato tante cose, nella gestione in campo e soprattutto fuori, che è la parte più difficile. Ora però abbiamo un’occasione unica: vincere sarebbe qualcosa di stupendo per tutti i tifosi che sono stati male in questo anno e vogliono finalmente gioire”.
Vincere sarebbe una grande impresa, “ma per riuscirci serve il giusto spirito di squadra e la voglia di darsi una mano – ha sottolineato Brocchi – La Juve ha queste qualità, ha dimostrato che se lotti e ci credi, puoi conquistare anche traguardi difficili. Undici Brocchi batterebbero i bianconeri? Non lo so, ma sicuramente la Juve farebbe grande fatica per vincere il trofeo”.
Undici Brocchi non ci saranno, in compenso il tecnico rossonero proverà a correre ai ripari abbandonando il modulo col trequartista per tornare al 4-3-3, un passaggio già sperimentato con buoni effetti anche da Mihajlovic nella prima parte della stagione. “Ora abbiamo Bonaventura e possiamo farlo”, ha spiegato Brocchi, per poi lasciarsi trasportare da un ricordo positivo: “L’ultima volta che sono entrato in questo stadio è stato per la finale di Coppa Italia tra Lazio e Roma del 2013, una grande gioia anche se non potei giocare perché infortunato. Le parole che ci ha detto il presidente Berlusconi ci ha motivato, domani potremo giocarci un trofeo: per noi è un’occasione unica”. Al futuro, per ora, meglio non pensarci: “Non è un problema adesso, c’è una finale da giocare, anche se è normale che sarei felicissimo di rimanere. In ogni caso, anche con un successo non bisognerebbe dire che la stagione è positiva”. Ma un posto in Europa sarebbe un miracolo per questo Milan.