Il Barcellona non fallisce e si incorona campione di Spagna 2015/2016. Dopo un periodo un po’ così – che è costato l’eliminazione in Champions League – la macchina perfetta di Luis Enrique si è ripresa e nella Liga le ha vinte tutte tenendo dunque dietro le due inseguitrici di Madrid, l’Atletico prima ed il Real poi. L’Atletico, sconfitto a sorpresa sul campo di un già retrocesso Levante, aveva dato l’addio al sogno remuntada prematuramente una settimana fa. Il titolo dunque era diventata una questione tra Barcellona e Real Madrid, con i blancos che però erano indietro e potevano solo continuare ad inseguire sperando in un ultimo ed utopico passo falso azulgrana. Ma questo non è avvenuto. Gli uomini di Luis Enrique hanno vinto ed hanno aggiunto il ventiquattresimo campionato (il secondo consecutivo e sesto negli ultimi otto anni) nel palmares del club catalano.
Con ben centododici reti fatti e sole ventinove subite, il Barcellona targato Messi-Suarez-Neymar ha praticamente dominato la Liga 2015/2016. I tre fenomeni, in trentotto partite, hanno scaraventato la palla in rete per ben novanta volte: ventinove in più dell’intero Atletico Madrid, terza forza del campionato. Numeri davvero da capogiro, che fanno ben capire qual è stato il copione andato in onda durante questo campionato e che si è ripetuto anche all’ultima giornata. A tranquillizzare il popolo catalano ci ha infatti pensato uno strepitoso Luis Suarez, che con una tripletta ha steso il Granada ed ha messo il titolo in cassaforte. El pistolero chiude il campionato a quota 40 reti, staccando di cinque marcature Ronaldo e diretto senza contendenti verso la scarpa d’oro.
Onore delle armi al Real Madrid, che ci ha provato fino all’ultimo. Che non ha mai mollato anche quando il campionato sembrava chiuso, che ci ha creduto fino in fondo e che per diciassette brevissimi minuti ha sognato di concretizzare davvero un’incredibile remuntada. Onore al suo uomo simbolo, Cristiano Ronaldo, che con due reti trascina – inutilmente – i suoi sul campo del Deportivo. CR7 parte fortissimo e va a segno dopo soltanto cinque minuti, regalando quasi venti minuti di speranze ai tifosi merengues. Ma poi arriva la notizia del vantaggio del Barcellona, subito seguito dal raddoppio dello stesso Ronaldo utile soltanto per mettere in ghiaccio la partita. Ma come premio di consolazione – e che premio – il Real ha ancora una finalissima da giocare, proprio con i cugini dell’Atletico Madrid. In Spagna soltanto una big su tre resterà a bocca asciutta.