La World Anti-Doping Agency (WADA) ha tenuto una conferenza stampa in cui ha dichiarato che loro non possono assicurare che la Russia non abbia imbrogliato sui test anti-doping tenutisi durante i Giochi Olimpici di Sochi, aggiungendo che si sta facendo il possibile perché sia la Russia che il Kenya siano in regola in vista dei giochi olimpici di Rio. La dichiarazione del presidente Sir Craig Reedie è arrivata dopo il caso scatenato dalle scoperte pubblicate dal New York Times e dal canale televisivo americano CBS, di cui potete leggere nel nostro pezzo riguardo la falsificazione di alcuni controlli da parte dell’agenzia anti-doping russa durante i giochi di Sochi.
http://www.sportface.it/primo-piano/doping-ny-times-rivela-dozzine-di-atleti-russi-bararono-a-sochi/33177
Queste le dichiarazioni del presidente Reedie durante il tradizionale incontro aperto alla stampa:
“Il compito della WADA è quello di assicurare la conformità alle regole delle organizzazioni anti-doping nazionali. Noi non abbiamo l’autorità di fare quello che molti di voi suggeriscono, per cui mi concentrerò solo in quello che possiamo fare e lascerò fuori il resto”.
“Come è ovvio che sia, noi stiamo lavorando duramente assieme al Comitato Olimpico Internazionale per arrivare preparati ai giochi di Rio. Abbiamo organizzato un unità di intelligence che riunisce 5 o 6 organizzazioni anti-doping nazionali in giro per il mondo e messo in piedi un nuovo laboratorio pienamente funzionante. Purtroppo non posso dare nessuna assicurazione che questo sia successo anche nelle edizioni precedenti, ma spero che il mondo degli atleti possa credere che abbiamo imparato dal passato e che stiamo facendo quanto possibile perché i Giochi possano svolgersi nel miglior modo possibile”.
“A quanto sappiamo, in vista di un’olimpiade, la maggior parte delle agenzie anti-doping nazionali è molto attiva e collaborativa con i propri comitati olimpici nazionali nel testare gli atleti in vista delle competizioni. Alcune federazioni internazionali hanno aumentato i programmi di controllo, ad esempio la FINA, per il nuoto, sta effettuando test in tantissimi eventi in questo periodo. Per questo spero che la gente creda in quello che stiamo facendo”.
“Nello specifico, per quanto riguarda la Russia e l’agenzia anti-doping russa, voi avete visto il report, è chiaro che ci stiano lavorando, ora la domanda resta se saranno in grado di essere in regola entro i giochi di Rio. Il programma di controlli prevede per essere in regola un periodo che può arrivare anche a due anni. Come potete vedere, anche se al momento non sono in regola, stiamo facendo di tutto perché vengano inseriti i tasselli mancanti, che altrimenti loro lascerebbero e lo stiamo facendo con test portati a livello internazionale. Stiamo anche svolendo un programma di educazione in materia e stiamo costruendo, anzi aiutando loro a costruire, un sistema migliore”.
Il presidente si è poi espresso similarmente anche sul caso keniano, dove però il problema è anche a livello legislativo e non solo pratico.
“Siamo d’accordo con il Kenya e le autorità legislative del paese poiché passino le nuove regolamentazioni attraverso il processo democratico e il parlamento così da cambiare la legge in materia, specialmente nelle parti che al momento non sono in regola con il nostro codice”.
“Mi pare ovvio sottolineare comunque che, non perché l’agenzia nazionale anti-doping non è conforme al regolamento, questo significa che in Kenya non si effettuino controlli anti-doping. Diverse federazioni internazionli, su tutte la IAAF, effettuano costantemente controlli in Kenya”.
“Sono assolutamente certo che in Kenya tutti saranno scontenti di quanto è stato deciso oggi, ma detto questo, non è accettabile che l’agenzia mondiale consenta ad una delle sue più grandi nazioni membro di non essere in regola. Noi speriamo il Kenya possa mettersi in regola al più presto e possano prendere parte ai Giochi Olimpici con il giusto spirito”.
Qui di seguito potete ascoltare i due interventi nella loro interezza, grazie agli inviati a Montreal di Eurovision Sports