La staffetta single mixed di Ostersund ha dato il via alla Coppa del Mondo 2017/2018 di biathlon. Ad imporsi sulle nevi svedesi, nella gara inaugurale della stagione, è l’Austria di Hauser ed Eder: entrambi si confermano molto competitivi in questo format di gara. Alle loro spalle la Germania di Hinz e Lesser, mai capace però di avvicinare i vincitori. Grande sorpresa nell’ultimo gradino del podio, con il Kazakistan che precede nazioni con ben altro spessore tecnico.
Delude la Francia, che deve accontentarsi del quarto posto dopo troppi errori al poligono. Bene la Svezia padrona di casa, che precede Ucraina e Italia. Gli azzurri, con Runggaldier e Bormolini, sono protagonisti di un’ottima prova che però viene vanificata dalla caduta di Bormolini con l’ucraino Pidruchnyi. Alla fine arriva un settimo posto che lascia un po’ di amaro in bocca per la dinamica del finale. Bocciate le seconde linee della Norvegia, nona a più di un minuto.
Le pagelle
Austria 8 Vittoria meritatissima, con la chiave di volta nei poligoni rapidi e precisi. Superiori a tutti in maniera evidente. Lisa Theresa Hauser 7,5 Come sempre molto rapida e quasi infallibile al poligono, mette nelle condizioni migliori il compagno di squadra. Simon Eder 8 Forse non rapidissimo nel rilascio dei colpi come suo solito, ma molto solido e in palla. Alla fine è lui il “man ot the match”. Si conferma uno dei possibili outsider in ogni gara.
Germania 7 Una garanzia. Anche se non rubano troppo l’occhio, i tedeschi conquistano il secondo posto dietro alla perfetta Austria. Vanessa Hinz 7 Prova solida per la teutonica, puntuale al tiro e abbastanza performante sugli sci. Erik Lesser 6,5 Il passo sugli sci sembra essere competitivo, ma arrivano degli errori al poligono in piedi che vanificano l’inseguimento al fulmine Eder.
Francia 5 Non bene la coppia transalpina, da molti indicata come la favorita della vigilia nonostante le difficoltà nella preparazione estiva. Male al tiro, dove più volte si rivelano poco rapidi nel rilascio dei colpi e talvolta anche a rischio penalità Marie Dorin-Habert 5 I dubbi della vigilia sulle condizioni della francese trovano conferma in questa prova non certo esaltante. Qualche imperfezione al poligono e un passo sugli sci che non sembra all’altezza dei suoi momenti migliori. Martin Fourcade 5,5 Il fuoriclasse catalano rischia il giro di penalità nella prima serie in piedi e anche nella seconda in piedi. La preparazione non è andata per il verso giusto e questo si rispecchia nella sua prova, specie al tiro. Si risolleva con un ultimo giro incisivo, ma non basta per centrare il podio.
Italia 7 Prestazione convincente della coppia azzurra, che nel finale poteva arrivare anche al podio se non fosse stato per la caduta di Bormolini Alexia Runggaldier 7 Bella prova per l’azzurra, che riprende al poligono quanto perso sugli sci stretti. Thomas Bormolini 6,5 Prima frazione semplicemente perfetta del livignasco, che trova due “zero” al poligono e porta la coppia azzurra in zona podio. Nel secondo tiro a terra rischia la penalità, ma poi trova un ottimo finale mettendo in mostra anche un passo competitivo. Sfortunato nella caduta con l’ucraino.
Norvegia 4,5 Troppo fallosa al tiro nella parte femminile di gara, la superpotenza scandinava termina con un anonimo piazzamento. Da sottolineare come siano state schierate le seconde linee del movimento norvegese. Hilde Fenne 4 La scandinava conferma le sue difficoltà al poligono, con le due serie in piedi che la vedono accumulare ben quattro giri di penalità. Lars Birkeland 5,5 Si trova nella difficile posizione di dover recuperare agli errori della compagna, fa del suo meglio ma alla fine rimane vittima dei disastri di Fenne
Svezia 6,5 I padroni di casa si confermano in grande crescita con i giovani Persson e Samuelsson, con quest’ultimo che nel poligono finale perde l’opportunità di giocarsi il podio con qualche errore di troppo. I segnali sono comunque molto incoraggianti: il futuro è dalla loro.
Kazakistan 8 Autentica sorpresa della gara, soprattutto con Braun al maschile. Si conferma il talento di Galina Vishnezkaya, già più volte in mostra nelle scorse stagioni e oggi molto puntuale al tiro. Il podio odierno rappresenta un’autentica impresa per il movimento asiatico.