Sportface.it ha intervistato in esclusiva Marco Cecchinato, che ha conquistato ieri, grazie alla vittoria contro Andrea Arnaboldi, l’accesso al tabellone principale degli Internazionali BNL d’Italia di tennis. Il tennista palermitano ha raccontato le sue sensazioni in queste Prequalificazioni ed è ritornato anche sul suo esordio a Roma di due anni fa, quando perse al primo turno contro Igor Sijsling dopo aver sprecato un vantaggio iniziale. Confrontando il giocatore che era allora con quello attuale, si sente molto più pronto per affrontare il torneo. Soprattutto dopo il primo quarto di finale Atp raggiunto a Bucarest due settimane fa. Ecco le sue parole ai nostri microfoni.
Marco innanzitutto partirei da ieri. Nel quarto di finale e nella semifinale hai giocato due partite molto diverse: con Giustino è stato un match molto più teso, mentre con Arnaboldi è stata più sciolta. Quali sono state le principali differenze?
Sicuramente con Giustino ero più nervoso. Non era una giornata semplice, c’era molto vento. Non avevo buonissime sensazioni e ho giocato ad alti e bassi. Invece, ieri è stata una buonissima partita, ho espresso un buon tennis contro Arnaboldi ed ero molto più contento.
Secondo te la formula delle Prequalificazioni è in qualche modo meritocratica? Chi poi ottiene la wild card se l’è veramente meritata?
Sì, penso di sì. Sono contento perché oltre ad aver preso la wild card ho fatto comunque quattro partite buonissime contro ottimi giocatori. Avevo anche bisogno di giocare, quindi sono doppiamente soddisfatto.
Anche perché questo lo possiamo definire come una sorta di campionato italiano tra i migliori.
Certo, questo è forse il primo anno dove eravamo proprio tutti. Non mancava nessuno ed erano tutti giocatori di altissimo livello e infatti era molto più difficile rispetto agli altri anni.
Hai fatto una sola apparizione nel main draw al Foro Italico, contro Igor Sijsling: andasti avanti e poi cos’è successo? Un po’ di pressione o forse il fatto di giocare al Pietrangeli?
Sì fu due anni fa: 4-1 15-40. Forse era uno dei miei primi match in un palcoscenico così importante. Avevo pochissima esperienza rispetto già a quest’anno e, soprattutto, in questo momento dove ho giocato tantissime partite Atp: qualche Slam e qualche main draw in più rispetto a qualche anno fa. Riesco a gestire meglio le emozioni e le tensioni. Soprattuto qui a Roma.
Quindi mi stai dicendo che il fatto di aver già esordito in questo torneo ti potrà in qualche modo essere utile poi per quest’anno?
Beh, oltre come hai detto tu l’aver già esordito, sicuramente anche il fatto di aver giocato quest’anno tantissimi Atp in tabellone e Slam è soprattutto un grosso bagaglio di esperienza, che ti fa sentire meglio giocandone sempre di più e ti fa sentire più a tuo agio.
Vorrei chiudere con una battuta, te l’avranno fatta trecento volte questa domanda: quando vinci o no una partita Atp? Finalmente ora non te la faranno più. Ti sei liberato di un peso?
Sì finalmente sì. Due settimane fa è arrivato anche il mio primo quarto di finale Atp (a Bucarest , ndr), battendo due buonissimi giocatori.
Un Dzumhur in grande forma tra l’altro.
Sì Dzumhur e anche soprattutto Baghdatis, che è uno dei giocatori più talentuosi del circuito. Quindi sono molto contento e, come hai detto tu, finalmente non possono farmela più questa battuta. Speriamo ce ne saranno altre.