Serie A

Dieci anni senza Gabriele

Nord ricorda Gabriele Sandri
Ciro Immobile sotto la Nord che ricorda Gabriele Sandri - Foto Antonio Fraioli

Il ricordo di una giornata tragica per il calcio italiano inizia una domenica poco prima delle 9 del mattino. E’ l’11 novembre 2007, a San Siro è in scena Inter-Lazio, una sfida che quel giorno non si giocherà mai. All’autogrill di Badia al Pino, lungo l’autostrada A1 in direzione Firenze, si accende una rissa tra tifosi juventini e laziali che si incontrano nell’area di sosta. Lo scontro presto concluso, viene notato dalla Polizia stradale che decide di intervenire e, mentre la Renault Megane sulla quale viaggia il gruppo lascia la zona di servizio, l’agente Luigi Spaccarotella lascia esplodere un colpo di pistola dalla carreggiata opposta. Muore così un giovane sostenitore biancoceleste di 26 anni, Gabriele Sandri, dj noto nei locali romani, colpito al collo mentre si trovava sul sedile posteriore. Una morte assurda, “un tragico errore” come alcune ore dopo il fatto ammette il questore di Arezzo Vincenzo Giacobbe. I vertici del calcio italiano e il Viminale decidono di sospendere Inter-Lazio e di far cominciare le altre gare di Serie A con dieci minuti di ritardo, in tutta Italia però i tifosi fanno registrare incidenti in vari stadi tanto che Atalanta-Milan viene interrotta per motivi di ordine pubblico.

Sono passati dieci anni da quel giorno che ha tracciato un nuovo confine nel rapporto tra ultrà e forze dell’ordine, un triste spartiacque che ha esasperato i rapporti nonché la rigidità delle istituzioni riguardo il tema già delicato delle trasferte. Il processo di primo grado che vede imputato Spaccarotella inizia nel marzo del 2009 per concludersi nel dicembre 2010 quando la Corte di Appello di Firenze condanna l’ex agente della Polstrada alla pena di 9 anni e 4 mesi per omicidio volontario con dolo eventuale. “Chi lo ha ucciso non si è mai scusato”, ha detto il fratello Cristiano. In questi dieci anni, la famiglia Sandri ha lottato affinché quanto accaduto a Gabriele diventasse esempio e simbolo di attenzione sullo studio e sul contrasto del fenomeno della violenza. Il 9 gennaio 2009, presso la Sala delle Bandiere in Campidoglio, alla presenza del Sindaco di Roma Gianni Alemanno, viene costituito il Comitato che darà vita alla Fondazione Gabriele Sandri. Ogni anno, nel giorno dell’anniversario della scomparsa, tanti tifosi si ritrovano all’autogrill di Badia al Pino per lasciare fiori e sciarpe davanti la targa “Mai più 11 novembre”.

Nel decimo anniversario della sua morte, la famiglia Sandri, la curva Nord biancoceleste e tutti i tifosi della Lazio hanno organizzato una giornata in ricordo di Gabriele. Sono state invitate le delegazioni di tutte le tifoserie italiane – che in questi anni non hanno mai fatto mancare il proprio sostegno e ricordo – per un sit-in sotto lo stadio Olimpico e la Messa presso la chiesa di San Pio X. Intanto nei giorni scorsi anche i tifosi di Nizza e Borussia Dortmund hanno voluto onorare la memoria di Gabbo. Dopo la gara di Europa League contro la Lazio allo stadio Olimpico, di ritorno sull’autostrada all’autogrill di Badia al Pino di Arezzo, il gruppo organizzato Populaire Sud ha esposto lo striscione: “10 anni, Nizza non dimentica. Gabbo vive”. In occasione del Klassiker di Bundesliga contro il Bayern Monaco, anche i sostenitori del Borussia hanno omaggiato Sandri al Signal Iduna Park di Dortmund con “Gabbo non sarai mai dimenticato” sugli spalti gialloneri.

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