Serie A

A secco di gol e con l’infermeria piena, ma a Lecce la Juventus è già con le spalle al muro

Thiago Motta, Juventus
Thiago Motta, Juventus - Foto Alessio Marini / IPA Sport / IPA

Il numero di gol segnati nelle ultime partite inversamente proporzionale a quello dei posti occupati in infermeria: la Juventus non vive un buon momento e il progetto di Thiago Motta sembra sempre più rallentare. Dopo l’abbuffata di gol contro l’Inter, dove comunque averne segnati quattro non è valso una vittoria, sono arrivate un po’ di difficoltà per i bianconeri nel trovare la porta, seppur senza mai perdere: due 0-0 di fila, non certo una novità quest’anno, in trasferte difficili contro Milan e Aston Villa, ma senza brillare, tutt’altro. E ora, la terza partita lontano da Torino di fila, contro però il Lecce, e dunque con l’obbligo di vincere, anche se i salentini saranno rinfrancati dal recente successo di Venezia e dal tentativo di cura targato Giampaolo.

Al Via del Mare gli indisponibili aumentano: da otto a nove, Savona si aggiunge a Vlahovic e McKennie tra gli acciaccati di breve periodo, che però in questa fase sono difficilmente sostituibili. Soprattutto il serbo, che non ha un sostituto disponibile, e vedremo di nuovo Weah, con poche soluzioni però poi dalla panchina. Per ritrovare il gol – e le vittorie – perduti allora ci si attende tanto da Yildiz, troppo spesso in ombra, tantissimo da Koopmeiners, deludente fin qui, e anche Conceicao oltre ai dribbling deve dimostrare di saper essere decisivo lì davanti. Motta chiede la prestazione, i tifosi però vogliono i fatti: l’Allegrismo non è più di casa, ma i pareggi per 0-0 non fanno felice l’ambiente. E contro una squadra elettrica e con poco da perdere, che sa di essere obbligata a fare i punti contro altro tipo di rivali, il rischio è quello di trasformare la partita della potenziale svolta in una trappola da brividi.

A ogni modo, il gruppo nel suo insieme dovrà trovare le risorse per segnare, magari più di un gol, e poi gestire, un po’ come visto tra Udinese e Torino, partite vinte in modo abbastanza convincente, ma rivalutate in negativo alla luce dei tanti pareggi di questa stagione, ben 9 su 18, con una sconfitta in Champions e in tutto otto vittorie. In soldoni, in campionato sono più i segni X dei successi e questo non è un buon biglietto da visita, visto che le altre lì davanti corrono. Per riavvicinarsi alla corsa scudetto, serve dunque correre in prima persona alla Juve e piazzare vittorie su vittorie da qui a Natale.

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