“Dobbiamo essere molto realisti, siamo primi da due mesi ma siamo solo alla tredicesima giornata e in più nel giro di pochi punti ci sono le prime sette, ci sono sei squadre in un punto. E’ un campionato che fino a ora si è dimostrato equilibrato. A mio personale parere non penso che rimarrà così fino alla fine, a fine girone di andata inizierà ad allungarsi questo spezzone di classifica. A noi fa piacere essere lì, dimostra che il lavoro che stiamo facendo è buono. Giorno dopo giorno vedo una continua crescita, oggi ho una rosa cresciuta anche a livello dei singoli rispetto al ritiro estivo. Il merito è dei ragazzi, si impegnano tanto e hanno voglia di lavorare”. Lo ha detto l’allenatore del Napoli, Antonio Conte, in conferenza stampa a due giorni dal match contro il Torino: “Torino in difficoltà? Io le partite le ho viste, le ultime 6/8… Ci sono dei momenti: loro sono partiti benissimo, poi hanno avuto l’infortunio di Zapata. E’ un gruppo molto solido con buona qualità. Il Toro è a metà classifica e in una posizione tranquilla e non vince da tanto tempo. Vivo a Torino, l’anno scorso non ogni domenica ma quasi andavo a vedere la partita del Toro, conosco l’ambiente. E’ una partita da affrontare nella giusta maniera, con grande rispetto dell’avversaria”.
Sul livello del calcio italiano: “Martedì, mercoledì e giovedì in Europa hanno confermato che in Italia iniziamo ad avere un livello tecnico-tattico e di squadre forti in livello elevato, altrimenti non ti imponi come stanno facendo le italiane. Abbiamo vinto contro la Roma che è una signora squadra e lo ha dimostrato ieri in casa del Tottenham. Il calcio italiano a mio avviso è cresciuto in modo importante, oggi devi avere a che fare con squadre forti. Anche noi vorremmo aggiungerci a queste”.
E sul tecnico granata Vanoli, in passato suo collaboratore: “Vanoli ragazzo serio e grande lavoratore. Ho avuto il piacere di conoscerlo, quando ero ct allenava un Under, poi l’ho portato con me, ha lavorato nel mio staff, è per bene e ha voglia di lavorare. Mi è dispiaciuto quando ha deciso di staccarsi e intraprendere una strada diversa, al tempo stesso ero orgoglioso del fatto di aver potuto dare qualcosa anche a Paolo”.