Champions League

Bologna a secco di reti ma col doppio dei tiri del Lille: serve la svolta in zona gol

Vincenzo Italiano
Vincenzo Italiano, Bologna - Foto Gianluca Ricci/IPA Sport

Vincere per dare un senso alle prossime gare di una competizione che la città aspettava da troppo tempo: Bologna-Lille, gara quasi da dentro o fuori per il futuro dei rossoblù in Champions League, si apre con una classifica preoccupante (31° posto, 1 punto) e una statistica che lascia rimpianti: la squadra di Vincenzo Italiano ha calciato 48 volte in questa stagione europea, ma è l’unica squadra a non aver segnato, mentre il Lille, ultima per tiri verso la porta (24, la metà dei rossoblù), ha segnato 5 gol. Solo una volta una squadra non è riuscita a realizzare reti nelle prime 5 partite della massima competizione europea: il Galatasaray nel 1993/94. Il Bologna di Vincenzo Italiano vuole ritrovare la rete e lasciarsi alle spalle il brutto 3-0 di Roma contro la Lazio. Di fronte una squadra camaleontica, come spesso camaleontiche sono state le squadre di Vincenzo Italiano. La sua Fiorentina aveva collezionato una serie di oltre 100 gare con formazioni sempre diverse rispetto alle precedenti. Il Lille è invece la squadra che ha apportato più cambi nell’undici titolare da una partita all’altra in questa Champions League (16). Solamente due calciatori hanno giocato da titolari tutte e quattro le partite stagionali in Europa: Alexsandro e Benjamin André, pronti a partire titolari anche stasera. Mandi, Diakité, Gudmundsson completeranno la difesa. Bouaddi agirà in regia. Tanta qualità in attacco: Mukau, Cabella, Zhegrova saranno alle spalle di David, oggetto del desiderio dei top club europei e in scadenza a giugno 2024. Qualche dubbio per Vincenzo Italiano che ritrova Skorupski in porta e Posch dal 1′ in difesa. Al centro Beukema e Lucumì, mentre a sinistra si giocano un posto Lykogiannis e Miranda. A centrocampo toccherà a Pobega (squalificato in campionato) e Freuler. Tra le linee Orsolini, Odgaard e Ndoye (tornato da due giorni a lavorare in gruppo). Davanti il solito ballottaggio: Dallinga o Castro. Il piacere di guidare l’attacco in Champions si trasforma in pressione se dopo quattro gare spicca lo zero alla voce gol fatti. “Dobbiamo alzare il livello, ci siamo resi conto che deve essere altissimo per affrontare queste squadre”, ha detto Italiano alla vigilia. Il salto di qualità serve soprattutto in area piccola.

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