Calcio

Inchiesta ultras, resta in carcere l’uomo arrestato per detenzione di armi da guerra

Tifosi Curva Nord Inter, San Siro - Foto Antonio Fraioli
Tifosi Curva Nord Inter, San Siro - Foto Antonio Fraioli

Resta in carcere Cristian Ferrario, l’ultrà interista arrestato nella notte tra venerdì e sabato scorso in flagranza per detenzione di armi da guerra. A riportarlo è l’ANSA. Il gip di Milano Domenico Santoro ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere per il 50enne che ieri nell’interrogatorio di convalida davanti al gip aveva respinto tutte le accuse. Il 50enne aveva infatti messo a verbale che lui “non sapeva nulla” delle armi, anche perché erano ben nascoste, non visibili. Nel magazzino di Cambiago, nel milanese, era stato trovato il presunto arsenale della curva Nord, composto, tra l’altro, da kalashnikov, bombe a mano e proiettili.

Il gip nel provveddimento con cui ha disposto il carcere, su richiesta dei pm Paolo Storari e Sara Ombra, scrive di un “quadro inquietante”, in riferimento al ritrovamento di una “santabarbara”, tra cui “un fucile AK 47”, una “mitragliatrice Uzi” e “tre bombe a mano”. Uno scenario “che lascia intravedere una proiezione criminosa” degli ultras “ancora più preoccupante” di quella venuta a galla con l’inchiesta milanese “doppia curva”, in cui si è contestata l’associazione per delinquere anche aggravata dal metodo mafioso. Per il giudice la “disponibilità” di quel “salone” e di quell’arsenale è “ascrivibile” a Ferrario e al capo ultrà della curva Nord Andrea Beretta, in carcere dal 5 settembre per l’omicidio dello ‘ndranghetista Antonio Bellocco. Nell’ordinanza del giudice vengono elencati, uno ad uno, i 54 ‘pezzi’ trovati nel magazzino, tra cui anche “segni distintivi e contrassegni della Polizia” contraffatti, un “fucile semiautomatico”, puntatori laser per fucili, “munizioni”.

 

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