Sci Alpino

“Indagini chiuse in modo sbrigativo”: il Csm chiede di aprire una pratica sulla morte di Matilde Lorenzi

Matilde Lorenzi
Matilde Lorenzi - Foto Pentaphoto/FISI

Il Consiglio superiore della magistratura ha chiesto di aprire una pratica per “fare chiarezza sulla correttezza e la completezza” degli accertamenti disposti dalla procura di Bolzano sull’incidente mortale occorso alla sciatrice Matilde Lorenzi. E inoltre per “accertare eventuali profili di responsabilità in capo ai magistrati titolari del fascicolo”.

“La Procura di Bolzano – scrive il consigliere del Csm Carbone nella sua richiesta – ha provveduto a chiudere le indagini in modo sbrigativo, nel giro di poche ore, non ravvisando alcuna responsabilità penale nella vicenda, che, invece, come si apprende da fonti di stampa, presenta numerosi aspetti poco chiari. Innanzi tutto, le indagini sono state chiuse sulla base di un rapporto dei carabinieri nel quale si dichiara che la pista era dotata di protezioni: tuttavia, da fotografie scattate dall’alto immediatamente dopo I’incidente, è facilmente riscontrabile che, nel luogo in cui la sciatrice si trovava adagiata nel dirupo a seguito della caduta, mancavano reti di protezione a dividere la pista di allenamento dal fuori pista non battuto”.

Il consigliere del Csm segnala che “tra le porte pit esterne e il bordo pista la distanza era minima e che le condizioni di sicurezza erano del tutto inadeguate per l’allenamento degli atleti. Perché la Procura non ha condotto alcun accertamento in merito a responsabilità legate alla posizione e alle caratteristiche del tracciato sul quale gli atleti si stavano allenando?”, chiede Carbone sottolineando che “sul corpo della ragazza non è stata eseguita I’autopsia, per indagare su quali siano state, veramente, le cause del decesso” e “non è stato accertato se l’atleta sia morta a causa della caduta sulla pista, oppure per la caduta dopo il conseguente volo fuori pista”. Infine Carbone segnala che “la pista non è stata chiusa e posta sotto sequestro, al fine di espletare le indagini del caso e per la messa in sicurezza, ma é stata lasciata aperta e fruibile agli sciatori, col pericolo che potessero verificarsi altri incidenti”.

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