Formula 1

F1, Lewis Hamilton è campione del mondo 2017: stagione da record, 4° titolo iridato

Lewis Hamilton - Foto Jen_Ross83 - CC-BY-SA-2.0

Lewis Hamilton è campione del mondo della Formula 1 per la quarta volta nella sua carriera. Al termine del Gran Premio del Messico, terzultima tappa del Mondiale 2017 del campionato a quattro ruote, il pilota della Mercedes ha potuto festeggiare il quarto titolo iridato eguagliando il diretto rivale Sebastian Vettel e la leggenda Alain Prost. Si chiude alla perfezione la stagione del britannico che torna al trionfo dopo esser stato beffato dal compagno di squadra, Nico Rosberg, nel 2016. Prosegue, dunque, il dominio di Lewis sulla sua amata freccia d’argento nell’era dell’ibrido della F1 con tre campionati mondiali conquistati negli ultimi quattro anni.

IL RE DELLE POLE POSITION – Una stagione da record per il nuovo re delle pole position capace di scavalcare, nella stessa annata, Ayrton Senna e Michael Schumacher. Una leggenda dei tempi nostri, un pilota che rasenta la perfezione e che esalta il brivido e l’ebrezza del motorsport unito ad un pizzico di arroganza e di “superuomo”. Ora il record è suo e lo estenderà fin quanto potrà nel tentativo di renderlo unico ed intoccabile.

La classifica all-time delle pole position

La vittoria del Mondiale 2017 è stato un continuo “testa a testa” con il pilota della Ferrari Sebastian Vettel in una vera e propria battaglia senza esclusione di colpi. Riviviamo la straordinaria annata di Lewis toccando i punti focali della sua cavalcata verso il quarto titolo iridato.

Il Mondiale 2017 di Lewis Hamilton, GP dopo GP

BOTTA E RISPOSTA – Quattro podi nelle prime cinque gare con 2 vittorie e 2 secondi posti “macchiati”, solamente, dal quarto piazzamento in Russia. L’avvio di stagione di Lewis è stato alla pari con Vettel duellando a distanza in qualifica ed incrociandosi poche volte in gara. Cina e Spagna son stati gli acuti del britannico che a Sochi, invece, ha visto trionfare il compagno di squadra Valtteri Bottas davanti alle due Ferrari. Il confronto con il finlandese caratterizzerà l’inizio del Mondiale di Hamilton…

DEBACLE MONTE CARLO – Il primo campanello d’allarme suona al Gran Premio di Monaco, una delle gare più attese dell’anno per fascino e storia. La Mercedes non va e la Ferrari domina la tappa monegasca piazzando la doppietta in qualifica, con Kimi Raikkonen davanti a Sebastian Vettel, ed in gara con l’ordine invertito. Il distacco fra Lewis e Seb sale oltre i 20 punti ed in casa Mercedes inizia il dibattito su quale pilota puntare. Il settimo posto a Monte Carlo, con una prestazione tutt’altro che soddisfacente, fa riflettere.

CANADA, DOMINIO E RECORD SENNA – Dalla delusione alla gioia più grande, Hamilton eguaglia il suo mito: Ayrton Senna. Pole position numero 65 in carriera con tanto di esultanza in Canada tenendo in mano il casco del pilota brasiliano. Un traguardo da festeggiare nel migliore dei modi: dominio, vittoria mai in discussione ed un buon quantitativo di punti recuperato ai danni di Vettel alle prese con una rimonta disperata sul finale di gara a causa del contatto ad inizio GP con Max Verstappen.

AZERBAIJAN E AUSTRIA GIU’ DAL PODIO – Alti e bassi a metà campionato con grande preoccupazione. Il trionfo del Canada non cancella le perplessità di Lewis che tra Azerbaijan ed Austria si trova nel bel mezzo di un vortice nervoso. A Baku arriva il primo autoscontro stagionale con Sebastian Vettel durante il corso di un giro sotto il regime di safety car. Hamilton, in prima posizione, gioca ad elastico su Vettel nel tentativo di eludere la ripartenza e di controllar la temperatura delle gomme. Seb, nel giochetto del suo rivale, finisce per urtare la Mercedes per poi reagire in un vero e proprio “fallo da reazione” rifilandogli un secco colpo di gomme dalla sinistra. Vettel viene penalizzato con uno “stop&go” mentre Hamilton viene colpito dal fato. Dopo le bandiere rosse, al rientro in pista i meccanici della Mercedes non fissano correttamente il cuscinetto a sostegno del collo nella macchina di Lewis. Guidare una macchina di Formula 1 ad oltre 300 km/h senza sostegno è impossibile tanto che il britannico è costretto al rientro ai box per un semplice fissaggio che gli farà perdere posizioni per poi terminare la gara . Il nervosismo si propaga e nemmeno la conferenza stampa di scuse da parte di Vettel ne attenua l’effetto. Hamilton sbaglia completamente l’approccio del Gran Premio d’Austria e chiude giù dal podio con il quarto piazzamento a fronte della seconda posizione, in volata di Vettel a pochi decimi da Valtteri Bottas. Urge una reazione immediata.

SILVERSTONE OK, UNGHERIA PER IL TEAM – Chiamato alla reazione, Lewis non sbaglia il Gran Premio casalingo dominando senza problemi a Silverstone, la sua pista preferita. Con questi 25 punti si riavvicina al primato di Seb salvo poi perdere nuovamente gap in Ungheria. Questa volta, Hamilton abbassa la testa e decide di aiutare il team ed il compagno di squadra Valtteri Bottas, facendolo passare a pochi metri dal traguardo regalandogli il podio e punti importanti. Strategia studiata? Non proprio, potremo dire strategia azzeccata con il senno del poi, con un pizzico di fortuna, contando anche la rimonta furiosa di Max Verstappen. Ma perché nel titolo abbiamo scelto “Ungheria per il team”? Perché Lewis ha preferito far passare Bottas regalandogli il podio ed il rinnovo contrattuale. Il finlandese, al momento della firma del contratto annuale con la Mercedes, aveva accettato anche una speciale clausola di rinnovo automatico in caso di raggiungimento, in qualsiasi punto della stagione, del 90% dei punti di Hamilton. Retrocedendo in quarta posizione e facendo passare Bottas davanti, al termine della tappa dell’Hungaroring l’operazione è riuscita perfettamente e Lewis si è assicurato un vero e proprio alleato per il proseguo della stagione… e non un rivale a pochi punti di distanza, come si credeva.

ESTATE DI RIPOSO, RIENTRO DA HAMMERTIME CON RECORD – L’estate dei mille pensieri fa bene al pilota britannico che al rientro è semplicemente sublime. In Belgio pole e vittoria, eguagliando le 69 di Michael Schumacher mentre in Italia realizza la settantesima in carriera diventando il “re delle pole position” di tutti i tempi… oltre a conquistare una vittoria indiscussa a Monza a fronte di una griglia di partenza abbastanza agevole con Esteban Ocon e Lance Stroll alle sue spalle.

FERRARI K.O., LEWIS E’ CINICO – L’Asia mette fuori dai giochi la scuderia di Maranello che per una serie di problemi, e di distrazioni, butta via un intero Mondiale. Singapore, Malesia e Giappone: per Hamilton sono 68 punti con due vittorie ed un secondo piazzamento dietro solamente a Max Verstappen. Nei momenti importanti l’Hammertime colpisce preparandosi sempre più alla quarta laurea.

CIAO AMERICA, IL MONDIALE E’ MIO – Back-to-back per il titolo mondiale tra Stati Uniti e Messico. Ad Austin Lewis arriva acclamato da vera e propria star e di fronte ad un pubblico che lo ama alla follia, lui non sbaglia. Concede il sorpasso alla prima curva a Vettel salvo poi recuperarlo dopo pochi giri per poi scappare via. In Messico arriva la matematica certezza del quarto titolo iridato, rincorso, sognato ed ora raggiunto. Un Gran Premio contorto ed incredibilmente complicatosi alla partenza con il contatto fra Lewis e Seb (nuovamente). Entrambi ai box con foratura e ala danneggiata per una gara in rimonta che ha piazzato Hamilton 9° e Vettel solamente 4°. Ma ciò che più importava era la matematica ed i punti di vantaggio, guadagnati durante il corso della stagione, hanno messo a completo riparo il britannico.

Una leggenda dei nostri tempi che ha ancora voglia di stupire e di dominare. Complimenti a te, Lewis.

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