Terzo e quarto posto per la Ferrari, probabilmente non il meglio possibile visto che davanti ci sono due Mercedes, ma quello del team di Wolff con Russell e Hamilton è stato un piccolo capolavoro a Las Vegas. Poi, però, eccoli alle loro spalle i due alfieri della Rossa, che dunque recuperano ulteriormente in chiave Mondiale costruttori. La situazione è fluida: si arrivava con un ritardo di 36 punti dalla McLaren e la tabella di marcia è pienamente rispettata con 12 punti recuperati oggi. Con altri 12 punti rosicchiati in Qatar (dove ce ne sono in palio ben 34, visto che c’è anche la sprint) e altri 12 ad Abu Dhabi sarà aggancio alla McLaren, ma per vincere il Mondiale costruttori la Ferrari dovrà vincere almeno una delle prossime due gare (e il team competitor nessuna delle due). Questo perché in caso di parità a fine stagione, conterebbero le vittorie ottenute nei GP, e fin qui è cinque a testa per la scuderia di Maranello e i Papaya, in caso di ulteriore parità lo sguardo è ai secondi posti dove gli arancioni sono nettamente avanti. Dunque, bisognerà tirare fuori il meglio da questa vettura e riproporre quanto visto, per esempio, nel trionfale appuntamento del Messico.
Ma ciò che sarà più di tutto fondamentale è una ritrovata serenità tra i due piloti. In Nevada sono tornati a duellare in modo rusticano Leclerc e Sainz, non tanto in pista quanto poi verbalmente, con una nuova sfuriata del monegasco al quale non è andato giù il modo in cui lo spagnolo, alla terzultima gara col Cavallino, non ha fatto nulla per evitare di non rispettare un ordine di scuderia. Il terzo posto se l’è preso allora il 55 e per il più giovane compagno di team la rabbia è tanta ed esplode nel team radio. Il rapporto tra i due è sempre stato un po’ burrascoso, seppur con tanto rispetto, ma gli episodi di insofferenza di uno o dell’altro sono ormai parecchi. In vista delle ultime gare, è chiaro, dovranno cooperare per forza e massimizzare il risultato: vietato commettere leggerezze, come peraltro oggi è accaduto prima col sorpasso avventato – e infatti non riuscito – su Russell di Leclerc con tanto di gomme consumate anzitempo, poi con il pit stop abortito in extremis da parte di Sainz che avrebbe anche potuto comportare una penalità. Con 24 punti appena di ritardo su una McLaren appannata la Ferrari ha il dovere di provarci fino in fondo e di arrivare alla bandiera a scacchi di Yas Marina quantomeno senza ulteriori rimpianti.