Dire che Malaga porti bene al tennis italiano sarebbe un eufemismo. Dopo il trionfo in Coppa Davis nel 2023, ieri è infatti arrivato anche quello in Billie Jean King Cup. Se ci aggiungiamo anche il trionfo di Jannik Sinner alle Atp Finals (che non si disputano a Malaga, ma vabbé, il momento di forma del tennis azzurro è sensazionale e, a dodici mesi da una storica vittoria che mancava da 47 anni, la squadra di Filippo Volandri vuole tornare sul tetto del mondo. Inutile dire che non sarà facile, ma l’Italia ha tutte le carte in regola per ripetersi e proverà a partire col piede giusto fin da subito.
Il primo ostacolo in quel di Malaga risponde al nome dell’Argentina, che ha superato la fase a gironi come seconda ed ha pescato l’Italia nei quarti. Parlare di favoriti non ha molto senso perché qualsiasi squadra che abbia un giocatore del calibro di Jannik Sinner lo sarebbe. Il classe 2001 ha vinto praticamente da solo l’ultima edizione, regalando punti sia in singolare che in doppio, e non può che rappresentare l’arma in più per l’Italia. C’è poco da dire dunque sul secondo singolare, in cui il numero uno del mondo – che sul veloce indoor ha un margine ancora più ampio sugli avversari – verosimilmente supererà Sebastian Baez o chi per lui.
Molto più aperto invece l’altro incontro di singolare, in cui Matteo Berrettini (che appare la scelta più logica, visto che il suo tennis si sposa meglio rispetto a quello di Musetti con queste condizioni di gioco) non avrà vita facile contro Tomas Etcheverry o, più probabilmente, Francisco Cerundolo. Entrambi gli argentini sono infatti due avversari insidiosi e per il romano non si prospetta una passeggiata di salute. L’impegno è però più che alla portata e, se Berrettini dovesse far funzionare il suo tennis – come spesso fa quando indossa la maglia azzurra -, ci sono pochi dubbi sul fatto che l’Italia sia in buone mani.
Infine il doppio, che rappresenta il più grande punto interrogativo nonché il match potenzialmente favorevole ai sudamericani, i quali possono vantare una coppia esperta del calibro di Gonzalez/Molteni. L’Italia non è da meno e può rispondere con Bolelli/Vavassori (peraltro con Sinner pronto a fare le veci di uno dei due, oppure entrambi coinvolgendo anche Berrettini); fatto sta che sarebbe comunque una sfida 50-50 che gli azzurri farebbero bene ad evitare.
Emblematiche le quote dei bookmakers, che vedono l’Italia nettamente favorita. Senza voler sottovalutare l’Argentina (e neanche la vincente di Germania-Olanda), quella che sembra essere per l’Italia la vera finale sembra essere contro gli Stati Uniti di Fritz in semifinale. Eventualmente però ci sarà tempo per pensarci; adesso ciò che conta è debuttare con un successo per proseguire il cammino a Malaga e alimentare il sogno chiamato bis.