Fino ad oggi eravamo stati abituati a boxe contro mma: Mayweather contro McGregor e Joshua contro Ngannou. L’esito, eccezioni a parte (vedi Fury contro Ngannou), era abbastanza prevedibile. La sfida tra Mike Tyson e Jake Paul però apre un altro scenario: da una parte il più iconico pugile degli ultimi 40 anni. Dall’altra uno youtuber che indossa i guantoni dal 2020 e ha rimediato una sconfitta contro un pugile alle prime armi che deve la sua fama al fratellastro Tyson Fury. La domanda che si pongono tutti – tifosi, addetti ai lavori e scommettitori – è la stessa: può Mike Tyson a 58 anni pensare di battere un 27enne, seppur di basso livello? Difficile. Ma non certo impossibile, perché nei pesi massimi non lo è mai. Ma è difficile vedere un pugile mantenere un livello accettabile diciannove anni dopo il suo ultimo incontro. Già nel 2005 le condizioni di Tyson apparivano precarie sul ring e infatti nelle sue ultime due apparizioni fu sconfitto per ko e ritiro. Allo stesso tempo però il personaggio in questione rimane Mike Tyson, non uno qualunque, e i bene informati assicurano che la sua preparazione con Rafael Cordeiro (ex allenatore del fighter italiano di Mma Marvin Vettori) è stata esemplare.
Se Tyson vince, sarà probabilmente per ko, magari in uno dei primi due o tre round: Iron Mike può scatenare cinque minuti di magia e se entrerà il suo mitico montante, Jake Paul con ogni probabilità assaggerà il tappeto dell’AT&T Stadium di Arlington. C’è però un altro elemento da considerare: i guantoni saranno da 14 oz, e non da 10. Guanti da sparring, imbottiti e morbidi, in grado di attutire impatti e ridurre rischi. Non è poco, anche se potrebbe non bastare se l’uomo che li indossa è Mike Tyson. Il 27enne statunitense però ha tutte le carte in regola per gestire la tempesta e conquistare la vittoria. Ha vantaggio in mobilità e resistenza, naturalmente, ma anche in altezza e allungo: quattro ingredienti che spesso bastano per trionfare ai punti contro temibili picchiatori. Paul sarà mobile e punterà a stancare il suo avversario nel tentativo di trascinare la contesa fino alla campana dell’ottavo round (tutte le riprese saranno da due minuti). Sulla carta è lo scenario più realistico. Ma se il match dovesse durare il tempo di un TikTok, a vincere potrebbe non essere stato il rappresentante dei Millennial. A quel punto, davvero, il tempo sembrerà essersi fermato.