Prima della sosta di novembre, e dei primi inevitabili veri bilanci, è arrivato uno degli snodi cruciali del campionato per la Juventus. L’appuntamento col derby della Mole costituisce una grande, enorme occasione sotto diversi punti di vista: è l’ora della verità per una squadra che ha mostrato diversi spunti positivi, ma che a volte si è persa in un bicchiere d’acqua, alla ricerca di un suo equilibrio e soprattutto della continuità. E’ anche il miglior modo di dare un segnale: se si punta allo scudetto, vincere la stracittadina col Torino a ventiquattrore di distanza da Inter-Napoli, costituisce anche un booster per la classifica, visto che ci si ritrovererebbe a -3 o persino a -2 dalla vetta. E con tutti quei pareggi che hanno un po’ fatto storcere il naso all’ambiente bianconero, sarebbe tanta roba e consentirebbe di tornare a sognare lo scudetto che per la verità non è mai stato indicato come obiettivo stagionale e soprattutto non era mai stato messo da parte nemmeno adesso che i pareggi sono di più delle vittorie stagionali.
Imbattuti, con tante risorse e con l’infermeria quasi svuotata: Motta può operare delle scelte contro un Torino ai minimi termini, senza il suo faro Zapata e reduce da una serie preoccupante di sconfitte – intervallate da un successo col Como – che può persino mettere a repentaglio la panchina di Vanoli, che tanto bene era partito. A inizio stagione le due squadre si alternavano in vetta, ora sono un po’ indietro rispetto alla tabella di marcia: il sesto posto non fa felici i tifosi juventini, che però hanno tanta fiducia in Motta e nel suo gruppo, mentre un po’ di pessimismo serpeggia tra i granata. Il derby della Mole è dunque uno spartiacque vero e proprio: la Juventus sa di dover vincere, anche perché negli ultimi decenni è abituata a farlo con pochissime eccezioni, ci arriva però stanca dopo la dura trasferta in casa del Lille in cui ha ottenuto un punto che forse era persino stretto, mentre il Toro a questo punto ha bisogno di un risultato positivo per rinvigorire l’ambiente e non scivolare per l’ennesima stagione in un clima di mediocrità. Chi dovesse perdere, rischia davvero di aprire uno squarcio oscuro in questo primo terzo di stagione.