Tornano le notti europee. Torna il turn over. All’Olimpico la Lazio sfida il Porto forte del punteggio pieno in Europa League e del primo posto di una fase campionato fin qui dominata dai biancocelesti, che hanno battuto Dinamo Kiev, Nizza e Twente con 9 gol fatti (miglior attacco) e 1 subito (miglior difesa). Difficile immaginare una partenza migliore: l’ennesima sorpresa di Marco Baroni che alla prima esperienza Uefa da allenatore ha dimostrato di essere perfettamente a proprio agio con le rotazioni e la gestione del doppio impegno. Anche stasera, contro il Porto, il tecnico biancoceleste farà turn over. Poco importa se l’avversaria è una big europea con il capocannoniere del torneo (Omodorion a 4 punti), un Ranking di prestigio (13° posto) e con dei precedenti importanti a Roma (zero sconfitte contro i biancocelesti all’Olimpico). Questa Lazio non ha paura e ha buoni motivi per guardare alla sfida con ottimismo. D’altronde Baroni lo ha ribadito dopo la vittoria sul Cagliari: “Tutti danno un grande contributo e ciò mi permette di fare rotazioni e mettere dentro giocatori che io considero dei titolari”.
Lo è certamente Pedro che sta vivendo una seconda giovinezza. In 10 presenze lo spagnolo ha già segnato più gol (5) della scorsa stagione (3). Loum Tchaouna è in crescita e avrà una chance al posto di Gustav Isaksen sulla destra. Tanta curiosità a centrocampo per Fisayo Dele Bashiru e Matias Vecino, chiamati al compito di non far rimpiangere i titolarissimi Mateo Guendouzi (che però rimane in ballottaggio per una maglia da titolare) e Nicolò Rovella. Chance in arrivo anche per Samuel Gigot in difesa, ma l’ex Marsiglia dovrebbe essere l’unica vera novità di un reparto arretrato che si affida ad Adam Marusic, Alessio Romagnoli e Nuno Tavares, al rientro da titolare dopo aver scontato un turno di squalifica in campionato. Il Porto viene dalla vittoria contro l’Hoffenheim e il tecnico Vítor Bruno spera di aver ritrovato il ritmo giusto. Dopo il 3-3 contro il Manchester United, i Dragões hanno collezionato sei vittorie consecutive. Mancherà Grujic a centrocampo. In attacco spazio ai tre big: Pepe, Galeno e Omorodion. In tre hanno già segnato ventisei gol in tutte le competizioni. Alla Lazio in versione turn over il compito di tenerli a digiuno in un Olimpico fortino.