Sfuggito ai più, ma decisamente grave è l’errore da parte dell’arbitro Marco Guida in Parma-Genoa. L’esperto internazionale di Castellammare di Stabia, reduce da un ottimo Inter-Juventus ma anche da polemiche nell’ultima partita dell’Atletico Madrid in Champions League, ha commesso una topica clamorosa che per certi versi, stando ad alcuni precedenti, sarebbe pure da ascrivere alla voce errore tecnico, anche se siamo al limite. In ogni caso, la squadra danneggiata, il Grifone, ha comunque vinto la partita, dunque non vi sarà alcun ricorso e il risultato dell’incontro sarà omologato.
Ma cosaè successo? E’ presto detto. Al minuto 26, un difensore passa palla all’indietro al portiere Leali, che però si accorge di non poterla prendere coi piedi e per evitare guai decide di toccarla deliberatamente con le mani. Sul retropassaggio di piede avviene dunque un raro tocco del portiere con le mani e il fischietto campano, correttamente, fischia fallo. Poi, però, decide di ammonire l’estremo difensore, contravvenendo però in modo esplicito a un paragrafo del regolamento del gioco del calcio: “Se il portiere tocca il pallone con le mani/braccia all’interno della propria area di rigore, quando ciò non è consentito, verrà assegnato un calcio di punizione indiretto, ma non sarà assunto alcun provvedimento disciplinare”. Essendo l’errore sull’ammonizione, il Var non è potuto intervenire e né assistente né quarto uomo sono riusciti a intervenire per ricordare a Guida la corretta applicazione della regola.
Non ci saranno conseguenze, ma è bene ricordare che a ottobre, in Eccellenza in Sicilia, l’arbitro per un caso analogo nel match Oratorio San Ciro e Giorgio-San Giorgio Piana aveva addirittura espulso il portiere. Ebbene, la squadra danneggiata presentò ricorso e il giudice sportivo aveva deciso di riprendere la partita dallo 0-0 al 51′, minuto dell’espulsione errata e in undici contro undici.