Una gara da ex con un solo risultato a disposizione per salvare la panchina. L’identikit di Roma-Torino per Ivan Juric calza a pennello anche per Verona-Roma, match dell’undicesima giornata di Serie A, in programma stasera alle 18:00 al Bentegodi. Giovedì i giallorossi hanno vinto, ma non sono riusciti a trasformare i fischi in applausi. Oggi di fronte ci sarà il Verona reduce da tre sconfitte consecutive con dieci gol incassati. “Abbiamo avuto poco tempo rispetto alla settimana tipo, ma abbiamo parlato tanto, ci siamo confrontati – ha dichiarato il tecnico gialloblù Paolo Zanetti -. Se devo mettere una fiche la metto sul fatto che faremo una grande partita. Se non sarà così ci riconfronteremo, ma è arrivato il momento di tirare fuori tutto per il Verona, per l’Hellas. I ragazzi non devono giocare per me, devono farlo per loro, per il club, per la gente. Bisogna dare il 100%, dobbiamo dare questa impressione a tutti”. All’Hellas mancheranno due big: Tchatchoua e Belahyane, entrambi squalificati. A sinistra agirà Daniliuc, mentre Coppola, Ghilardi, Bradaric completeranno la difesa. A centrocampo spazio a Duda e Serdar. Poi Suslov, Tengstedt, Lazovic a supporto di Sarr. Un Verona offensivo, che proverà a far male ai giallorossi in prima pressione per non rischiare di rimanere schiacciato come il Torino nel primo tempo di giovedì.
Non mancano i dubbi di formazione in casa giallorossa. La difesa è l’unico reparto già disegnato. Davanti a Svilar dovrebbe quindi essere riproposta la linea a tre, composta da Mancini, N’Dicka e Angelino. In cabina di regia potrebbero trovare spazio Koné e uno tra Cristante e Le Fee (favorito), mentre sulle corsie esterne agiranno rispettivamente Celik a destra e Zalewski, al momento in vantaggio nel ballottaggio con El Shaarawy, a sinistra. Sulla trequarti Dybala dovrebbe fare reparto con Pisilli. Possibile panchina quindi per Pellegrini e Soulé. Infine, davanti dovrebbe toccare a Dovbyk che ha svolto l’allenamento di rifinitura dopo l’attacco febbrile che lo ha costretto a saltare la partita col Torino. L’esperimento con la Joya falso nove è andato bene, ma Juric vuole affidarsi ai muscoli e ai centimetri del centravanti ucraino. La Roma non ha ancora vinto in trasferta in campionato (solo Parma, Venezia e Lecce come i giallorossi) e non può più rimandare. Nei piani alti le avversarie corrono e allo stesso tempo nel ceto medio la classifica è corta. Servono i tre punti per posticipare ancora le riflessioni dei Friedkin a Houston.