La Juventus è già al primo bivio della sua stagione. Il pareggio con l’Inter era stato accolto con grande favore vista la prova d’orgoglio nel finale, ma aveva fatto scattare anche ulteriori campanelli d’allarme. E il nuovo pari nell’infrasettimanale col Parma ha fatto rivalutare in negativo la partita di domenica, perché ora sono tre i pareggi nelle ultime quattro e in generale solo quattro le vittorie nelle prime dieci. E se si pensa che la Juve aveva vinto, dominando, le prime due, sono solo due le vittorie nelle ultime otto, con il problema del gol che ha ora lasciato spazio a quello difensivo. La coperta è corta e contro l’Udinese Thiago Motta è chiamato a vincere, perché le prime critiche sono già arrivate. E poi, la classifica non aspetta: il Napoli è già a -7 e sfida però l’Atalanta, dunque si può accorciare su almeno una delle due, ma l’Inter ospita il Venezia e Fiorentina e Lazio sembrano ormai lanciate.
I bianconeri, che ieri hanno festeggiato il loro centoventisettesimo compleanno, sono scivolati al sesto posto e ora non possono più permettersi passi falsi. Va bene il nuovo progetto, va bene le assenze, va bene anche l’imbattibilità, ma senza una vittoria al Bluenergy Stadium l’intero inizio di stagione rischia di aprire squarci preoccupanti sul resto dell’annata. E i confronti con lo scorso anno a guida Allegri già si sprecano: se la Vecchia Signora sta carburando e andrà in crescendo, in controtendenza rispetto a un anno fa, è tutto da capire, ma la sensazione è che bisogna lavorare ancora un po’, anche se di tempo ce n’è poco. Sembrava tutto pronto in casa Juve, così non è e in fin dei conti c’era da aspettarselo: Motta sta provando a operare una rivoluzione silenziosa e in punta di piedi, ma per riuscirci ha bisogno dei risultati e di ottenerli subito. E senza pensare al Lille in Champions, dove c’è da riscattare il ko con lo Stoccarda anche se la classifica non fornisce al momento particolari assilli.
Occhio all’Udinese ferita dal brutto ko di Venezia ma già a quota 16 punti in classifica, appena due in meno della stessa Juve: i friulani, specie in casa, sanno come far male, giocano con enorme personalità e hanno trovato un Bravo davvero interessante a sostituire il Thauvin scintillante di inizio stagione. Runjaic sta lavorando bene, anche lui – ma con molte meno pressioni – sta provando a cambiare il paradigma di chi si ritrovava a lottare per la salvezza e a dover soffrire. Udine sogna di competere invece per la zona sinistra della classifica e il primo vero test, quello con l’Inter, è stato fallito ma soltanto dal punto di vista del risultato. Con la Juventus, ecco un’altra grande occasione di alzare ulteriormente l’asticella e far sognare il popolo bianconero.