Dopo il bronzo a Parigi 2024 nella sciabola individuale e un meritato periodo di scarico, Luigi Samele è tornato a sudare al Centro di Preparazione Olimpica ‘Giulio Onesti’ del Coni, dove è stato sottoposto ad uno screening completo presso l’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del Coni. “Il periodo che ha seguito i Giochi di Parigi è stato bello quanto confusionario perché la mia medaglia ha avuto una grande risonanza, forse perché vinta davanti a tanto pubblico: gareggiare in Europa senza problemi di fuso orario, a differenza delle precedenti edizioni dei Giochi, ha permesso a tanti italiani di seguire le gare. Adesso sono in una fase di distacco momentaneo dall’attività agonistica in cui sto cercando di capire in che modo poter ricominciare“, ha dichiarato.
Samele ha poi aggiunto: “La realtà e che i test sono andati molto meglio di quanto pensassi. Ero arrivato qui con tante paure e pochissime certezze perché da atleta, soprattutto quando non sei più un diciottenne, più stai fermo e peggio è. Invece i test, a quanto mi dicono, sono andati molto bene e sembrano esserci le basi per poter ricominciare. C’è sicuramente da fare un buon lavoro fisico prima di potersi mettere in pedana, però devo dire che esco da questa due giorni con il sorriso“. Sul futuro, comunque, nessuna voglia di fare scelte affrettate: “Nel breve periodo al momento ho deciso di fermarmi per resettare un po’ e ricaricare anche la mente. Sono stati anni lunghi, sono state due edizioni dei Giochi Olimpici molto diverse e ravvicinate. Di fatto, dopo Tokyo, non ci siamo mai fermati, quindi avevo bisogno di una piccola pausa. Sicuramente l’obiettivo è tornare in pedana per capire quanta fame e quanta voglia ci siano e comprendere se ci siano anche le basi per arrivare fino a Los Angeles. Però nessuna fretta, chi mi conosce sa che non tornerei mai in pedana giusto per provare: se ci torno, ci torno per vincere“.