Non è il momento del turn over. Non esagerato, almeno. Non ora, non ad Empoli, dove l’Inter è chiamata a ritrovare l’appuntamento con i tre punti dopo il rocambolesco 4-4 di San Siro che ha aperto qualche crepa nella solidità dei campioni d’Italia in carica. Contro la Juventus i primi tre giocatori in campo per passaggi riusciti sulla trequarti di campo vestono la maglia bianconera (Cambiaso, Conceicao, Locatelli), mentre nella top 5 di palloni giocati in totale sono quattro gli juventini in compagnia del solo De Vrij. I numeri parlano chiaro: nella scorsa stagione l’Inter subì solamente 22 gol in tutto il campionato, mentre quest’anno è già a 13. L’altro dato è quello legato alle reti subite nel finale, visto che sei gol sono arrivati dall’80’ in poi. Un campanello d’allarme sull’attenzione (considerando anche che in Champions i nerazzurri sono a quota zero) e segnali di crepe che nessuno sottovaluta. Di certo non Simone Inzaghi che ha strigliato la squadra: “Contro una squadra come la Juve puoi prendere quattro tiri, ma non quattro gol”. L’Inter ha bisogno di ritrovare certezze sul gioco e sulla fase difensiva e il primo esame è ad Empoli dove la squadra di D’Aversa ha dimostrato di essere solida (seconda miglior difesa del campionato) e ispirata nell’esaltazione dei talenti individuali.
Non ci sarà l’ex Sebastiano Esposito, non al meglio, ma Fazzini e Anjorin a centrocampo non stupiscono più. In attacco toccherà a Solbakken al fianco del solito Colombo. Grassi sarà il regista, mentre Gyasi e Pezzella presidieranno le fasce, con Goglichidze, Ismajli e Viti a protezione del portiere Vásquez, un’altra sorpresa di questo inizio stagione. Inzaghi si affida invece alle certezze, al netto degli infortuni. Out Calhanoglu e Acerbi: De Vrij confermato al centro della difesa e al suo fianco ci saranno Bastoni e Bisseck (favorito su Pavard nonostante un ingresso non esaltante contro la Juventus). Asllani non è ancora al 100%, quindi Zielinski è in vantaggio in regia, mentre Barella e Mkhitaryan sono intoccabili. Darmian è favorito su Dumfries per agire sul lato opposto di Dimarco, che alla sua ex squadra ha realizzato tre gol in campionato. Intoccabili Lautaro Martinez e Thuram. Niente turn over con Taremi, Arnautovic e Correa. Il Toro – reduce dal settimo posto al Pallone d’oro – ha segnato nove delle ultime undici reti in campionato fuori casa, tra cui tutte le quattro più recenti, e non vuole fermarsi. Proprio come Thuram che tra San Siro e trasferta non fa differenza: il francese ha preso parte a nove reti in nove partite di questo campionato, con sette gol e due assist. Sono questi i numeri che piacciono ad Inzaghi e che rappresentano il collante con la versione più bella della scorsa stagione.