Dopo i bagordi d’Europa, con tre vittorie su tre e il primissimo posto della maxi classifica, la Lazio ora vuole tornare a correre anche in campionato, dove l’avvio non è stato malvagio con quattro vittorie nelle prime otto, pesano però le tre sconfitte, tutte in trasferta, che sono come una zavorra per la classifica, con 13 punti che sono il minimo sindacale per chi punta al piazzamento Champions a fine stagione. La versione europea dei biancocelesti serve anche in campionato, e giocare all’Olimpico è l’arma in più per i ragazzi di Baroni, che tra le mura amiche sono imbattuti in stagione.
Un successo può rilanciare le ambizioni di questa squadra, con un Castellanos in ottimo stato di forma, anche se vorrebbe segnare un po’ di più, e ancora con Dia ispirato alle sue spalle. Quel che manca, forse, è l’apporto sugli esterni: capitan Zaccagni si sta limitando a prestazioni sufficienti, ma un po’ da compitino in queste ultime settimane, a destra invece non c’è ancora un titolare individuato in modo definitivo, e l’interprete in pole, Isaksen, si è sbloccato giovedì contro il Twente segnando la rete importante che ha messo il punto esclamativo sull’incontro. La quadratura da trovare in modo definitivo, una panchina da esplorare, perché alle spalle di Rovella e Guendouzi non mancano altri centrocampisti con caratteristiche simili o molto diverse. In poche parole, serve vincere e basta, specie se la rivale sta vivendo un periodo di crisi.
Già, il Genoa è in difficoltà e non va nascosto. Gilardino si è goduto come una vittoria il pari contro il Bologna con la doppia rimonta, ma non è del tutto indicativo. La vittoria, l’unica, manca da agosto, poi sono arrivati tanti bocconi amari, tra cui il derby di Coppa Italia perso, e il Grifone è entrato in una spirale dalla quale sembra molto complicato uscire fuori. La classifica impone di far punti ovunque e di cercare quella vittoria che potrebbe sbloccare anche a livello mentale una squadra che ad agosto ha perso Retegui e Gudmundsson e non li ha sostituiti. Delle mancanze mica da poco.