Serie A

Bologna-Milan è già un caso: perché la partita non si può giocare a porte chiuse?

Pioggia Serie A - Foto Tiziano Ballabio/IPA Sport
Pioggia Serie A - Foto Tiziano Ballabio/IPA Sport

La notizia del giorno è il rinvio di Bologna-Milan a data da destinarsi – ma a non prima di due mesi – potrebbe diventare presto un caso. La decisione del sindaco Lepore, che con un’ordinanza ha deciso di sospendere qualsiasi evento sportivo di ampia portata a causa delle forti piogge previste sul capoluogo emiliano nel weekend, viene accolta infatti con inevitabile malumore da parte degli ambienti calcistici, sia per il netto anticipo di quasi 48 ore sull’orario di inizio, sia perché non sembrano essere state valutate tutte le opzioni a disposizione. Tra cui, quella certo spiacevole per i tifosi, ma una tantum adottabile, della partita a porte chiuse. Questo eviterebbe i problemi legati alla gestione dell’ordine pubblico, visto che nessun tifoso dovrebbe muoversi per raggiungere lo stadio Dall’Ara, ma al contempo consentirebbe alle società di non intasare ulteriormente il calendario. Il Milan, poi, non sarebbe costretto a scontare le squalifiche di Theo Hernandez e Reijnders contro il Napoli nel big match.

Insomma, i club sarebbero ben contenti di giocare e potrebbero anche vagliare con la Lega Serie A eventuali spiragli di apertura da parte del Comune alla disputa a porte chiuse della partita. L’ordinanza è ben chiara, ma può certamente essere rettificata in corsa. Quel che è certo è che questa decisione sta creando qualche grattacapo e potrebbe non essere quella definitiva.

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