Toni Kroos ha concesso una lunga intervista a Marca in cui ha ripercorso i momenti dell’annuncio del ritiro dal calcio e tutto il lungo periodo al Real Madrid, parlando anche dei progetti futuri. Tra i passaggi più interessanti, sicuramente il momento dell’annuncio a Carlo Ancelotti, allenatore che lo aveva personalmente chiamato e voluto al Real, nel 2014: “È stato difficile dirglielo, sapevo che non si sarebbe arrabbiato ma che sarebbe stato un po’ triste. Anche per me non è stato un momento facile, sapevo che qualcosa di molto speciale stava per finire. Ho provato a scegliere un momento facile, e per fortuna abbiamo vinto la Liga con margine. Tra la Liga e la Champions League c’è stato il momento perfetto. Ai miei compagni l’ho detto uno per uno. Mia moglie era contenta di avermi di più a casa, ma è stato difficile dirlo al figlio maggiore, sapevo quanto gli piaceva guardarmi alla tv e allo stadio”.
Una decisione presa senza nessuna possibilità di ripensarci: “In questi anni, tutti mi hanno conosciuto bene, sapevano che se prendo una decisione ben ponderata non torno indietro. Hanno provato a convincermi, ma sapevano che non sarebbe successo. L’arrivo di Mbappé? La mia decisione non dipendeva dall’arrivo o meno di un giocatore. Sapevo che sarebbe arrivato e sono felice perché aiuterà la squadra, ma non ha influenzato la mia decisione”, ha sottolineato Kroos. Difficile scegliere il momento migliore a Madrid: “Ma il giorno dell’addio sarà sempre nel mio cuore, ho sentito che 85mila persone erano venute al Bernabeu per vedermi e salutarmi. È stato un momento semplice, di cuore”.