Aria di Champions per la Juventus, che dopo aver vinto le prime due vuole fare tris contro lo Stoccarda e restare in corsa per il pass diretto in ottica ottavi. Le vittorie contro Psv e Lipsia, convincenti e non poco, hanno fatto salire il livello di euforia in casa bianconera, anche se in campionato non si è mai vista la stessa squadra negli ultimi tempi, in cui è mancato soprattutto il gol. Il successo con la Lazio, un po’ casuale visto l’autogol a cinque minuti dalla fine e la superiorità numerica per oltre settanta minuti, è comunque una boccata d’ossigeno importante per Thiago Motta, che si gode intanto anche la grande solidità difensiva. In coppa, però, dopo il 3-1 dell’esordio e il 2-3 di cuore in Germania, l’assetto – visto che l’approccio delle squadre europee è più aperto e meno difensivista rispetto alla Serie A – potrà essere decisamente più offensivo e l’ambizione è quella di divertire lo Stadium segnando e attaccando. La maxi classifica, del resto, lo consente: sei punti in saccoccia fin qui, con altri tre si avvicinerebbero orizzonti niente male.
E’ per questo che Motta studia una Juve più offensiva, in avanti Conceicao a destra, Yildiz a disegnare calcio, poi Vlahovic intoccabile lì davanti. Ci sono però delle assenze da tenere in considerazione: Nico Gonzalez e Koopmeiners, i grandi acquisti estivi, non ci saranno contro i tedeschi e serve un trequartista. Probabilmente non sarà Douglas Luiz, e allora ecco che il turco con la 10 potrebbe essere spostato al centro e a sinistra lasciare spazio a Cambiaso avanzato. E in mezzo al campo? McKennie sembra sicuro di una maglia da titolare per il dinamismo che la Champions impone, a dettare i tempi potremmo vedere Fagioli più di Locatelli. Dietro, l’esperienza di Danilo e Perin che sostituisce lo squalificato Di Gregorio.
C’è comunque da non sottovalutare lo Stoccarda, che lo scorso anno ha fatto benissimo in Bundesliga ed è tornato a giocare la competizione più importante. C’è bomber Leweling da non sottovalutare, lui che a suon di gol ha trovato anche la maglia della Germania e ha subito segnato all’esordio contro l’Olanda. E poi, una compattezza e una mentalità molto ben definita, merito di Hoeness, giovane come Motta, coetaneo classe 1982, anche lui in rampa di lancio ormai per una big. E per il momento, è riuscito a trasformare lo Stoccarda in una grande, con la forza del gioco e delle idee. Insomma, un test niente male per i bianconeri.