Artur Beterbiev è il campione indiscusso dei pesi mediomassimi. A Riyadh il 39enne russo-canadese vince per majority decision e conserva la sua imbattibilità (21 vittorie su 21), cancellando quella di Dmitry Bivol, che prima di oggi aveva vinto 23 incontri su 23. Si tratta della prima vittoria ai punti nella carriera di Beterbiev, che in carriera aveva sempre trionfato prima del limite. Stavolta due giudici gli hanno assegnato i punteggi di 116-112 e 115-113, mentre l’altro ha firmato un 114-114. “Non sono abituato al suono della campana finale”, ha scherzato il 39enne che si è scatenato nelle riprese finali. Una sconfitta pesante per Bivol, che due anni fa aveva battuto Saul ‘Canelo’ Alvarez (la sua seconda sconfitta dopo quella contro Floyd Mayweather) e che oggi vede sfumare la possibilità di riunificare le cinture WBA, WBO, WBC e IBF dei mediomassimi. L’onore spetta a Beterbiev.
Una beffa per Bivol, che era partito forte ed era convinto di aver vinto. Il 33enne si affida al jab nei primi round e sfugge alla pressione di Beterbiev. Dopo due riprese, stando ai dati compubox, Bivol guida il conto dei colpi 26 (19 jab) a 11. Beterbiev cresce a partire dal quinto round e con un colpo al corpo fa sentire per la prima volta tutta la sua potenza. Bivol resiste e lo fa anche nelle ultime due riprese, quando Beterbiev sembra intenzionato a cercare a tutti i costi il colpo del ko. Si va ai punti ed è già una novità per lui, ma il verdetto gli sorride.
Il primo tema è quello della rivincita. “Se Sua Eccellenza la vuole, la faremo”, afferma il campione indiscusso. Sportività da parte di Bivol: “Sono un guerriero, devo fare tutto alla perfezione. Non ho spiegazioni o scuse. Voglio solo congratularmi con Artur e il suo team, se lo merita. Ho fatto il mio lavoro, sentivo di poter fare meglio, sento sempre di poter fare meglio, ma questa è l’opinione dei giudici. Ha vinto lui. È molto potente e come potete vedere ho un livido in testa, mi ha colpito forte. Rivincita? Se ho questa possibilità, perché non farlo di nuovo? Il mio sogno è essere campione indiscusso”. Un privilegio che oggi spetta al daghestano.