Serie A

La Figc vuole il Var a chiamata, Repubblica: Gravina chiede permesso per sperimentare in Serie C

Monitor Var
Monitor Var - Foto Mattia Radoni / IPA Sport / IPA

Il Var a chiamata non è solo una suggestione, ma secondo quanto riferisce “La Repubblica” oggi in edicola, per la Figc si tratta di una reale possibilità. Il presidente Gabriele Gravina, infatti, avrebbe inviato una lettera all’IFAB chiedendo in via ufficiale il permesso per sperimentare in Serie C e in alcuni campionati giovanili la possibilità di un Var a chiamata, con un tot di challenge per gli allenatori che possono chiedere, fino a esaurimento degli stessi, all’arbitro di rivedere al monitor un qualsiasi episodio. L’Italia, ricorda il quotidiano romano, è il primo e unico grande paese europeo ad aver fatto questo passo rivoluzionario. E negli scorsi giorni, era arrivata anche l’apertura del designatore Rocchi: “Di sicuro il Var a chiamata è una bella alternativa, potrebbe essere una soluzione complementare per aiutare l’arbitro a prendere una decisione corretta”.

La Fifa, va detto, ha già testato qualcosa di simile nella Youth Cup e nel Mondiale Under 20 femminile. C’è un monitor a bordo campo ma non ci sono arbitri al Var, l’arbitro va a controllare su richiesta, da solo, le immagini per rivedere. Ogni squadra ha un numero limitato di chiamate, due, ma se l’arbitro dà ragione a chi ha richiesto la revisione al monitor, la chiamata non viene sottratta dal conto, un po’ come nel tennis. Si chiama “Football video support” e potrebbe essere ammesso in Italia dall’Ifab, ma non nelle serie maggiori, dove non si vuole rinunciare agli arbitri Var a Lissone, anche per una questione di immagine.

SportFace