Serie A

Inchiesta ultras, obbligo di dimora per un 50enne: avrebbe ammesso i fatti

Tifosi Inter
Tifosi Inter - Foto Fabrizio Carabelli / IPA Sport

Niente più arresti domiciliari per Cristian Ferrario, arrestato la scorsa settimana in occasione dell’inchiesta ultras. Per il 50enne, ritenuto un presunto prestanome del leader ultras nerazzurro Andrea Beretta e di Antonio Bellocco, erede dell’omonimo clan ‘ndranghetista, è scattato infatti l’obbligo di dimora in un Comune nel Milanese. A deciderlo è stato il gip di Milano Domenico Santoro, a seguito dell’istanza dell’avvocato Mirko Perlino e dopo che Ferrario avrebbe ammesso le contestazioni durante un interrogatorio. “Le dichiarazioni di Ferrario rientrano in un suo percorso di rivisitazione rispetto all’apporto offerto al disegno criminoso e di consapevolizzazione” secondo il gip.

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