Serie A

Inchiesta ultras: uno degli arrestati risponde al gip e ammette

Tribunale
Tribunale - Foto Michele Lapini/IPA

Si sono chiusi oggi a Milano gli interrogatori di garanzia dei diciannove arrestati per quanto riguarda l’indagine sulle curve di Inter e Milan. Quest’oggi in cinque si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, così come altri sentiti ieri, mentre un sesto, Cristian Ferrario, ha risposto al gip e ha ammesso gli addebiti contestati, vale a dire la presunta intestazione fittizia (sarebbe secondo gli inquirenti, infatti, il prestanome del leader degli ultras nerazzurri Andrea Beretta e di Antonio Bellocco, ucciso dallo stesso Beretta un mese fa), con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa.

Il gip Domenico Santoro, nel carcere di Opera, ha interrogato anche Gianfranco Ferdico, il padre di Marco, uno dei capi ultrà dell’Inter, Renato Bosetti e Giuseppe Caminiti, quest’ultimo accusato anche di un omicidio, un cold case del 1992. Nessuno di loro ha risposto.

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