Champions League

Milan timido per un’ora, poi reagisce ma è troppo tardi. Fonseca fermo a zero ma tra i rimpianti

Paulo Fonseca
Paulo Fonseca, Milan - Foto Kirchner-Media TH/IPA

Note positive: il Milan esce dalla BayArena tra i rimpianti e insoddisfatto per il risultato. Non solo: dal Liverpool al Bayer, due corazzate, sembra essere passata un’era geologica a livello di personalità e gestione. Si fermano però qua gli aspetti da portarsi a casa per i rossoneri, perché la classifica piange, visto che sono arrivati due ko complice anche il calendario durissimo in avvio, per fortuna però questa nuova formula della Champions League dà un po’ di respiro per provare a rimontare in autunno inoltrato. E poi, quel primo tempo così timido e limitato al compitino, con qualche ripartenza gestita non al meglio, poi lo schiaffone del gol di Boniface, quindi una mezzora conclusiva di enorme rilievo, con l’assalto a una squadra che nell’anno solare ha perso appena due partite e che è campione di Germania. Tante occasioni, traverse, parate di Hradecky, palloni usciti per un soffio. Alla fine è troppo tardi per sistemare le cose, ma sicuramente Fonseca può tenersi stretta la reazione ed essere rinfrancato a livello di prestazione, seppur a metà. E alla fine, se nel momento dell’1-0 dei tedeschi c’era da dar merito agli avversari, al triplice fischio il risultato è tutto fuorché giusto per quanto visto in campo.

Due parate di Maignan in avvio, poi il gol di Boniface al 21′ ma il Var annulla per fuorigioco. E’ lo spartiacque della prima frazione, perché pian piano il Milan comincia a distendersi nello spazio e con un po’ di coraggio, ma sempre sotto la media e lontanissimo da quello – per esempio – del derby, cerca di ripartire e di far male a una squadra quasi perfetta come quella di Alonso. Nel secondo tempo la sblocca Boniface, e stavolta è tutto regolare, e a quel punto si vede un altro Milan. Due parate di Hradecky, un errore di Morata, una traversa di Theo Hernandez e ancora Morata che manda a lato. Nel recupero, l’estrema beffa: Loftus-Cheek subisce un pestone e sembra essere sulla riga, dunque potenzialmente da rigore, non per arbitro e Var. Non c’è più tempo e il Milan resta a quota zero n classifica: per Fonseca è la miglior partita della sua gestione, in verità soltanto il secondo tempo potrebbe essere corrispondente a questa definizione. Anche perché, la sconfitta è pur sempre una sconfitta. C’è ancora da lavorare e soprattutto c’è da sistemare la classifica, a cominciare dal Brugge dove sarà obbligatorio vincere.

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