Champions League

L’Inter è impenetrabile in Champions: 14esimo clean sheet nelle ultime 23 partite

Stefan De Vrij
Stefan De Vrij, Inter - Foto Nicolò Campo/IPA

L’obiettivo era triplice: dare uno scossone importante alla classifica, recuperare sicurezze difensive e anche tornare a spostare il focus sul campo dopo l’inchiesta sui leader del movimento ultras milanese che ha turbato l’ambiente. L’Inter batte 4-0 la Stella Rossa ed è promossa a pieni voti in una partita che poteva presentare insidie. Ma tra la versione di Serie A, dove i nerazzurri hanno subìto sette gol in sei partite, e quella di Champions League, dove gli uomini di Inzaghi hanno mantenuto la porta inviolata in 14 delle ultime 23 gare, è quest’ultima a manifestarsi sul campo. A San Siro ci sono motivi per sorridere e i quattro punti con quattro reti fatte e zero subite, con il dente della trasferta di Manchester col City già tolto, rappresentano uno scenario su cui Inzaghi avrebbe probabilmente messo la firma ad inizio stagione. Non era facile: l’avversario era sì alla portata, ma in Champions nessuno può essere sottovalutato. L’unica sconfitta dei serbi prima di oggi era arrivata nella prima partita di Champions League contro il Benfica. Per il resto otto vittorie e un pareggio in campionato, con tanto di goleada per 4-0 sui rivali di sempre del Partizan. Nel primo tempo la Stella Rossa non sfigura. Anzi calcia una sola volta in meno rispetto all’Inter (6 a 5), mentre i nerazzurri tengono palla con il 55% di supremazia. Quel che conta è il risultato. E il fatto che al primo tiro in porta l’Inter passa in vantaggio. Merito di Calhanoglu che all’11’ calcia una punizione dal limite dell’area di rigore e con una deviazione di Krunic sorprende Glazer.

La squadra di Inzaghi sfiora il raddoppio con Mkhitaryan al 39′, ma il mancino dell’armeno è alto. Nel finale della prima frazione i nerazzurri rischiano sulla conclusione ravvicinata di Silas, che Sommer è bravo a murare. Ad inizio ripresa la Stella Rossa inizia con personalità e si affaccia dalle parti della porta nerazzurra con le conclusioni di Olayinka e Krunic. La reazione dei padroni di casa è puntuale. E al 59′ l’Inter raddoppia. Taremi ruba palla al limite dell’area e serve un assist al bacio per Arnautovic che non sbaglia la conclusione del 2-0. Inzaghi si gioca i cambi cinque minuti dopo: dentro Frattesi, Acerbi e Lautaro. L’argentino si sblocca in Champions, ma ancora una volta una grande fetta di gol è tutta di Taremi. L’iraniano ruba un altro pallone e innesca Lautaro che beffa l’uscita di Glazer con un mancino di precisione. All’appello manca solo il gol di Taremi, ma la rete è nell’aria. Drkušić tocca in area la caviglia di Martinez, l’arbitro concede il rigore e dagli undici metri l’ex Porto non sbaglia. È il suo primo gol nerazzurro, ma in una serata con due assist e un’aggressività costante in pressione, la rete passa quasi in secondo piano. Alla vigilia Inzaghi e de Vrij avevano lasciato intendere che la fase difensiva non riguarda solo i difensori, ma tutta la squadra. Nessuno meglio di Taremi come sponsor di questo principio. I 14 clean sheet in 23 partite europee partono da lontano.

SportFace