Ciclismo

Pantani, due agenti della scientifica: “Prima di noi, altri entrarono nella stanza dove morì”

Marco Pantani - Foto Aldo Bolzan CC BY-SA 3.0

Altri soggetti entrarono prima della polizia scientifica nella stanza del residence “Le Rose” dove venne trovato morto Marco Pantani. Il fatto, che era già emerso nei mesi successivi alla morte del Pirata, è stato confermato nell’ambito per associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata alle scommesse clandestine avviata dalla Procura della Repubblica di Trento. A riferirlo sono due testimoni, all’epoca operatori della polizia scientifica, che hanno spiegato come vennero invitati ad aspettare il via libera prima di entrare nella stanza. “Sulla scena del fatto su cui si indaga per primi dovrebbero entrare gli operatori della scientifica opportunamente attrezzati con calzari, guanti e tute”, spiegò nel 2004 uno dei due agenti, l’allora assistente capo della Polizia scientifica, Maria Teresa Bisogni, svelando l’incoerenza della direttiva. Avviata lo scorso anno dopo gli esiti della commissione parlamentare bicamerale antimafia, l’indagine della Procura di Trento, con la pm Patrizia Foiera, sta approfondendo un possibile giro di scommesse illegali gestite dalla camorra e sulle presunte alterazioni dei campioni ematici del ciclista durante i controlli anti doping del Giro d’Italia 1999, che portarono all’esclusione di Pantani dall’ultima tappa del Giro. Negli scorsi mesi, la pm Foiera ha incontrato Renato Vallanzasca, il primo a parlare di un giro di scommesse e del coinvolgimento della criminalità organizzata nella vicenda, ma l’uomo, in condizioni precarie, non sarebbe stato in grado di rispondere. Attualmente, gli inquirenti hanno sentito dieci testimoni, ma non ci sono indagati. Nelle ultime ore la Procura trentina ha acquisito nuova documentazione relativa all’esclusione di Pantani dal Giro d’Italia del 1999 dalla Procura di Forlì.

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