Champions League

Inchiesta curve, patto tra ultras milanisti e interisti sui biglietti della finale di Champions

Inter road to Istanbul
Inter road to Istanbul - Foto LiveMedia/Tiziano Ballabio

Era l’appuntamento più atteso e sentito, ma tra le curve di Milan e Inter era “intervenuto un accordo” prima “che venisse disputata la semifinale” di Champions League in relazione alla “vendita dei biglietti per la finale” di Istanbul. Un accordo che prevedeva che “chiunque” avesse vinto “si impegnava a dare una quota di biglietti ad esponenti della tifoseria avversa”. Lo si legge nell’ordinanza legata all’inchiesta sugli ultras delle curve milanesi, che ha portato a diciannove misure cautelari. Le conversazioni intercettate, scrive il gip, “restituiscono la chiara rappresentazione dell’accordo intercorso fra i due sodalizi per suddividere ogni introito potesse derivare dalla partecipazione di una delle due compagini milanesi all’atto conclusivo della Champions League”.

Sul fronte interista, spiega ancora il giudice, poi, “pareva essere intervenuto un accordo con la società” per “conseguire 1500 biglietti per la sola Curva Nord” per la finale, ma poi “il numero” era “drasticamente sceso, ad un tratto, ad 800”. Ciò aveva “innescato la reazione” dei capi curva interisti “con contatti dispiegati ad ogni livello, da giornalisti ad esponenti della società come Sala”, Slo (Supporter Liaison Officer) dell’Inter, e “Zanetti, allo stesso allenatore e ad ex calciatori”. Le “pressioni”, scrive il giudice, “esercitate, quindi, consentivano di conseguire ben 1500 biglietti, come inizialmente preteso, sicché Ferdico, appena appreso il dato finale, si precipitava a darne comunicazione a Bellocco e Beretta”, tutti e tre capi ultrà nerazzurri.

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