Calcio

Infiltrazioni mafiose nelle curve di San Siro: decine di arresti tra gli ultras di Inter e Milan

Guardia di Finanza
Guardia di Finanza (CC BY-SA 4.0)

Un’operazione delle forze dell’ordine è in corso dalle prime ore dell’alba a Milano, dove gli agenti del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, della Squadra Mobile e della S.I.SCO di Milano stanno eseguendo decine di misure cautelari e decreti di perquisizione nei confronti di persone indagate a vario titolo per associazione per delinquere, con l’aggravante del metodo mafioso, estorsione, lesioni ed altri gravi reati. Gli indagati sono quasi tutti riconducibili alle tifoserie ultras di Inter e Milan. 

Tra gli ultras coinvolti nel maxi blitz della Polizia e della Guardia di Finanza, ci sono, tra gli altri, uno dei capi ultrà interisti, Marco Ferdico, molto legato ad Antonio Bellocco, lo ‘ndranghetista ucciso il 4 settembre da Andrea Beretta, anche lui al vertice della curva nerazzurra e in carcere per omicidio. E poi Luca Lucci, capo degli ultras milanisti. In più anche Christian Rosiello, bodyguard del cantante Fedez.

Oltre alle 19 misure cautelari, tra carcere e domiciliari, firmate dal gip Domenico Santoro, sono più di 50 gli ultras delle curve di Milan ed Inter destinatari delle perquisizioni nell’inchiesta di Polizia e Gdf, coordinata dalla Procura di Milano guidata da Marcello Viola. Nel maxi blitz figurano anche Gianfranco Ferdico, padre di Marco, Mauro Nepi, anche lui della curva interista, Islam Hagag della curva milanista e vicino a Christian Rosiello, bodyguard di Fedez, Francesco Lucci, fratello del capo ultrà milanista Luca, Alessandro Sticco, anche lui ultrà rossonero. E poi ancora Rosario Calabria, Antonio Trimboli, Nino Ciccarelli, storico capo ultrà interista, Domenico Bosa, Loris Grancini, capo ultrà della Juve, già con condanne alle spalle e da sempre vicino agli ambienti delle curve milanesi. Obiettivo delle perquisizioni anche Giancarlo Lombardi, detto il ‘barone’ ex capo ultrà rossonero.

Perquisita anche la casa a Pioltello, di Antonio Bellocco, l’erede dell’omonima cosca della ‘ndrangheta, ucciso il 4 settembre da Andrea Beretta, capo ultrà nerazzurro. Tra i presunti traffici nel mondo delle curve, su cui la Procura di Milano stava indagando da tempo, ci sono anche la gestione degli affari dell’indotto dello stadio di San Siro, dai parcheggi alla vendita di gadget e panini, fino a quello dei biglietti per le partite.

Tra gli indagati nell’inchiesta della Procura di Milano sulle curve ultrà c’è anche il nome di Manfredi Palmeri, consigliere regionale lombardo eletto con la lista di Letizia Moratti e consigliere comunale a Milano in una lista di centrodestra. Palmeri è di accusato di corruzione tra privati in una tranche per i suoi rapporti con un imprenditore interessato, si legge nell’ordinanza del gip, a “garantirsi l’aggiudicazione dell’appalto” per i parcheggi dello stadio di San Siro. “Adesso io a Manfredi comunque gli ho comprato già il quadro è!! sono 10.000 di quadro!!”, diceva Gherardo Zaccagni, “gestore” di parcheggi e finito ai domiciliari per altre imputazioni.

I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa alle ore 11 e 30 negli uffici della Procura della Repubblica di Milano alla presenza del procuratore Nazionale Antimafia Giovanni Melillo, del procuratore di Milano Marcello Viola, del questore di Milano Bruno Megale, del comandante provinciale della Guardia di Finanza di Milan, Andrea Fiducia, del direttore del Servizio Centrale Operativo Vincenzo Nicolì, del comandante del Servizio Centrale Investigazioni Antonio Quintavalle e di investigatori della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza.

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