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Sinner, l’avvocato parla alla Gazzetta: “Il ricorso ci ha sorpreso, non era necessario”

Jannik Sinner
Jannik Sinner - Foto Robert Bell/INSTARimages

Jamie Singer, avvocato di Jannik Sinner, ha parlato alla Gazzetta dello Sport del ricorso presentato dalla Wada in merito al caso Clostebol: “Siamo rimasti sorpresi anche noi. Speravamo che l’esperienza dei tre specialisti dello Sport Resolution Panel, e i loro giudizi ben circostanziati e documentati, avrebbero convinto le parti che la questione si fosse risolta in maniera corretta“.

Ci sono i tempi tecnici che vanno ovviamente rispettati e quindi non sappiamo quando arriveremo alla soluzione definitiva. Siamo in attesa di ricevere tutti i dettagli dell’appello Wada. Speriamo di poter chiudere in pochi mesi – ha aggiunto – Tutti siamo consapevoli che la Wada ha il pieno diritto di fare questa azione: appellarsi era nelle sue possibilità e sappiamo quanto sia complicata l’opera di vigilanza sul doping e sull’integrità del mondo dello sport. Detto questo, riteniamo che il ricorso non fosse davvero necessario“.

Infine, sulla richiesta di una sospensione ma non la decurtazione dei punti e dei guadagni degli altri tornei, a parte quelli di Indian Wells 2024: “E’ pienamente sensata. Nessuno accusa Jannik di aver tratto vantaggio nelle sue performance grazie al Clostebol, per questo sarebbe ingiusto penalizzarlo nella classifica o nei guadagni. Tuttavia, la Wada ritiene che sia in qualche modo responsabile per le azioni del suo team e per questo chiede che venga punita“.

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