In un’intervista a SVT, Therese Johaug, la sciatrice di fondo norvegese coinvolta in una vicenda di doping nel 2016, quando a causa di una positività al Clostebol dovuta a contaminazione accidentale fu squalificata prima per 13 mesi, poi per 18 dopo il ricorso della Fis, dovendo saltare suo malgrado le Olimpiadi invernali del 2018 a Pyeongchang, ha parlato del caso legato a Jannik Sinner, che per la stessa sostanza è stato scagionato da ogni accuse senza particolari conseguenze per la sua carriera.
La scandinava si è mostrata solidale con l’altoatesino, la cui innocenza è stata provata in sede dibattimentale, a differenza di altri atleti che hanno messo in luce presunte differenze di trattamento: “Mi dispiace molto per lui, perché so esattamente come sta e mi sono trovata nella stessa situazione. Ritengo assolutamente giusto che non abbia ricevuto nessuna punizione. Non può certo pagare quello che ha fatto il suo fisioterapista, in più la sua assunzione è ancor più ridotta rispetto alla mia.
E sulle conseguenze per la sua carriera dopo la squalifica: “Penso di essere diventata una persona più forte, soprattutto mentalmente. E’ stato utile sul finire della carriera”.
