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L’intervista a Vincent Ruggeri: “Esperienza in Coppa Davis indimenticabile, dalla panchina si soffre”

Vincent Ruggeri e Cobolli - Foto FITP

Pochi giorni prima dell’inizio della fase a gironi di Coppa Davis, una telefonata sorprende Samuel Vincent Ruggeri. Dall’altra parte della linea c’è Filippo Volandri, pronto a convocarlo come sparring per il team azzurro che poi sconfiggerà Brasile, Belgio e Olanda per tornare a Malaga con l’obiettivo di difendere “l’insalatiera”. “È successo tutto in pochissimo tempo – racconta il ventiduenne di Alzano Lombardo –. Ho ricevuto la chiamata solo qualche ora prima dell’esordio contro il Brasile ed è stata subito una grande emozione”.

Inquadrato spesso a bordo campo al fianco di Flavio Cobolli e Jannik Sinner, Vincent Ruggeri non nasconde la gioia di aver assistito a una girandola di eventi in così poche ore: “È stato incredibile vedere Flavio debuttare e poi vincere la sua prima partita con la Nazionale, sono stato davvero contento per lui. Durante tutta la settimana mi sono sentito parte integrante del gruppo e ho stretto i rapporti con chi conoscevo di meno. Avevo frequentato già prima anche Arnaldi e Vavassori, ma per esempio non avevo mai potuto passare molto tempo con Berrettini e Bolelli ed è stata una rivelazione. Sono tutte persone fantastiche ed è stato piacevole passare del tempo con loro”. A bordo campo con l’Italia è poi arrivato il numero uno del mondo, con cui Samuel ha potuto scambiare alcune parole sulla stagione in corso: “Non mi aspettavo che Sinner sapesse tutte queste cose di me, è una cosa che mi ha davvero stupito”.

Il team Italia con Jannik Sinner e Samuel Vincent Ruggeri – Foto FITP

48 ore dopo l’ultimo incontro della fase a gironi, Vincent Ruggeri è ancora stremato e senza voce per la sofferenza agonistica provata nel supportare i compagni azzurri: “Stare fuori e guardare le partite è molto più pesante che viverle da dentro al campo, arrivavamo alla sera sempre molto provati. Sono state giornate intense e sapere che c’era tutta l’Italia a guardarci in televisione mi ha dato ulteriori stimoli per caricare i miei compagni da fuori”.

Dopo la settimana bolognese, l’attuale numero 275 ATP è tornato a casa per preparare i prossimi appuntamenti ufficiali di una stagione che lo ha visto siglare il best ranking (n.257 del mondo a luglio), disputare una semifinale Challenger a Milano e debuttare nelle qualificazioni degli Internazionali BNL d’Italia: “Non posso che essere contento della mia stagione dove ho ho alzato il livello di tennis. Oramai sono diversi mesi che staziono in Top 300 e sono andato anche a un passo dal giocare una finale nel circuito cadetto, sono soddisfatto. L’esperienza al Foro Italico? In un primo momento non posso dire che mi ha aiutato, perché l’atmosfera a Roma è diversa dai Challenger e tornare a giocare tornei più ‘normali’ non è stato facile. Ora posso dire che è stata importante per la mia crescita e se dovessi tornarci saprei cosa fare meglio. L’obiettivo più grande restano sempre le qualificazioni Slam, per cui farò di tutto per disputare gli Australian Open 2025”.

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