Serie A

Bologna, conferita la cittadinanza onoraria al presidente Joey Saputo

Joey Saputo Bologna
Joey Saputo - Foto Domenico Cippitelli / IPA Sport / IPA

Nel pomeriggio di martedì 10 settembre si è tenuta a Palazzo D’Accursio una “seduta straordinaria del Consiglio Comunale” per conferire la cittadinanza onoraria di Bologna a Joey Saputo, presidente del club rossoblu. “Alla cerimonia, introdotta dalla presidentessa del consiglio comunale Maria Caterina Manca e dal sindaco Matteo Lepore, erano presenti anche la moglie Carmie, il figlio Luca e per il Bologna tutto lo staff dirigenziale insieme ai calciatori Lorenzo De Silvestri, Riccardo Orsolini, Lewis Ferguson e Federico Ravaglia. Joey Saputo nel suo discorso ha ringraziato il sindaco, i consiglieri comunali e tutta la cittadinanza, stilando un bilancio positivo di questi primi dieci anni all’ombra delle due torri” si legge in una nota del Bologna.

Sono orgoglioso ed emozionato. Ho ripensato in questi giorni alla prima volta che arrivai a Bologna: non nel 2014 quando presi il club, ma nel febbraio 2012, per portare Di Vaio al Montreal. Arrivai a Bologna in treno e nevicava: pensai che non era poi così diversa dal Canada, mi sono sentito a casa – ricorda Saputo –. E ora qui ci sono i miei figli: Luca, che lavora nel Bologna, e Jesse, che gioca in Primavera. Sono proprietario del Bologna da 10 anni e il bilancio è molto positivo: 10 anni bellissimi, indimenticabili, con momenti difficili quando i risultati sportivi non erano altezza delle aspettative piazza. Ma quando ho deciso di acquistare la maggioranza del club mi sono detto che la mia intenzione era costruire dal basso e i risultati di oggi sono frutto di un albero con radici profonde: dalla riorganizzazione delle aree tecniche e manageriali del club, all’acquisto e la ristrutturazione del centro tecnico, senza dimenticare gli interventi allo stadio. La Champions è stato il coronamento di impegno e lavoro. Ma il calcio e il Bologna vanno oltre a questo e la dimostrazione l’ho avuta alla reazione della gente alla tragedia di Mihajlovic, che a Bologna ha trovato una seconda famiglia”.

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