Una serata di emozioni allo Stadio Olimpico di Roma, con il Golden Gala 2024 che si è chiuso con la splendida prestazione di Letsile Tebogo, che ormai fa paura anche nei 100. Chiude in 9.87 il campione olimpico dei 200, a un passo dal suo personal best. Christian Coleman e Fred Kerley chiudono rispettivamente secondo e terzo, mentre Marcell Jacobs è presente solo per onore di firma e si rialza nei metri finali dopo una gara difficile. “Una giornata un po’ del cavolo sin da quando mi sono svegliato – ha spiegato l’azzurro -. Avevo i bicipiti un po’ duri, non sono riuscito a gestire la preparazione come avrei voluto. Purtroppo la gara stava andando male e mi son rialzato, non aveva senso rischiare un infortunio”.
Non sfata il tabù Golden Gala nel salto in alto Gianmarco Tamberi, terzo questa sera all’Olimpico. Il campione di Tokyo 2020 è perfetto fino ai 2.24, sbaglia una volta a 2.27, ma poi non riesce a superare i 2.30. Qualche rammarico in particolare per il secondo tentativo, in cui l’asticella è caduta davvero all’ultimo momento e dopo essere stata appena sfiorata. La vittoria va al coreano Sanghyeok Woo con 2.30 davanti al giamaicano Romaine Beckford. “Mi dispiace tanto, non sono stato all’altezza di questo tifo. Non riuscivo a saltare, non mi sentivo con le sensazioni giuste. E’ un periodo di up e down, è normale. Che dire, era una gara alla portata. Colpa mia, chiedo scusa a tutti” le parole di Gimbo.
A Andy Diaz bastano due salti per aggiudicarsi la gara del triplo: la serata del bronzo olimpico di Parigi parte con un discreto 16.84 al primo tentativo, poi arriva nella seconda serie il 17.32 che gli consegnerà la vittoria. Gara dal livello non altissimo con, il tedesco Max Heß unico altro atleta oltre all’azzurro in grado di superare i 17 metri, facendo 17.01 all’ultimo salto. “Voglio vincere tutto, oggi l’ho fatto davanti a questo pubblico meraviglioso. Il record del mondo? Sento di poterlo fare, lo sento nelle mie gambe. Oggi non è uscito ma uscirà tra poco”. Così Andy Diaz, bronzo olimpico a Parigi nel triplo salto in lungo e vincitore del Golden Gala ai microfoni di Rai Sport. “E’ la prima volta che gareggio qui, neanche Parigi era così. Non è la misura che volevo ma ho vinto”, ha concluso. Molto male Andrea Dallavalle, che chiude ottavo in 16.18.
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Nel peso Leonardo Fabbri deve accontentarsi della seconda posizione con una misura di 21.70 al termine di una gara che vede il successo di Ryan Crouser. L’americano si prende subito la scena con un 22.49 al primo lancio che vale il record del meeting e rimarrà in prima posizione fino alla fine. Niente podio per Joe Kovacs, quarto con 21.62 dietro al connazionale Payton Otterdahl (21.63). Nelle retrovie Zane Weir con il suo 19.99. “Il quinto lancio è stato un lancio brutto, mi sono lasciato andare e invece era buono, secondo me quasi 23. Purtroppo oggi le gambe non erano al 100%, ma va bene, mi sono divertito. E’ stato bello ricevere il calore dello stadio. Voglio finire la stagione lanciando a 23 metri perché so di valerlo. Il passato non si può cambiare, si possono solo correggere gli errori”. Sono queste le parole di Leonardo Fabbri al termine della gara.
Faith Kipyegon stravince i 1500 in 3:52.89 riuscendo a prevalere su Freweyni Hailu e Birke Haylom. Bravissima Sintayehu Vissa, che arriva a un passo dal suo stesso record italiano in 3:58.12. Nadia Battocletti, accolta da una splendida l’ovazione dell’Olimpico, in una gara non “sua” riesce a fare il personale in 3:59.19, migliorandosi di quasi quattro secondi. “Un’emozione indescribile, non mi vengono neanche le parole. Dispiace non essere arrivata in ottima condizione, ma sono felice di essere tornata a gareggiare in Italia e al Golden Gala”, le parole dell’argento olimpico di Parigi. Quattordicesima Ludovica Cavalli in 4:02.60.
Non brillante la prestazione nei 110 ostacoli di Lorenzo Simonelli, che non riesce a regalare all’Olimpico le emozioni degli Europei. Il romano chiude in 13.36 al sesto posto una gara vinta in 13.18 da Sasha Zhoya. Piazzamento don’ore per Asier Martinez in 13.27 davanti a Omar McLeod in 13.28; nono Hassane Fofana in 13.84. Muzala Samukonga domina i 400 con un più che ottimo 43.99 davanti a Kirani James e Bayapo Ndori. Luca Sito parte bene ma perde terreno nella seconda fase di gara, chiudendo in nona e ultima posizione in 45.25. Nei 5000 dominio etiope con Hagos Gebrhiwet vincitorie in 12:51.07 davanti a Yomif Kejelcha e Selemon Barega.
Winfred Yavi finisce a un passo dal riscrivere la storia dei 3000 siepi, fermandosi a soli sette centesimi dal record del mondo con il crono di 8:44.39. Dietro di lei Peruth Chemutai in 8:48.03 e Faith Cherotich in 8:57.65. Sensazionale anche il 12.24 di Ackera Nugent che fa il miglior tempo al mondo di questo 2024 nei 100 ostacoli. La giamaicana, in una sfida d’alto livello, precede il 12.31 di Masai Russell e il 12.52 di Nadine Visser. Ottava piazza per la campionessa italiana Giada Carmassi in 13.20. Nei 200 doppietta statunitense con Brittany Brown vittoriosa in 22.00 davanti ad Anavia Battle (22.27) e alla britannica Daryll Neita (22.46). Lontanissima Dalia Kaddari, ultima in 23.33. I 400 ostacoli se li aggiudica Anna Cockrell in 52.59 precedendo Shiann Salmon e Shamier Little; sesta Ayomide Folorunso, con un 55.00 al traguardo.
Con un lancio al momento giusto Kristjan Ceh si è aggiudicato la prova del disco. Lo sloveno nell’ultim serie con un 68.61 riesce a superare in testa alla classifica il giamaicano Roje Stona, il quale non è in grado di migliorare il suo 67.85 ottenuto al secondo lancio. Terza posizione per Mykolas Alekna in una gara che Alessio Mannucci ha chiuso all’ultimo posto con 59.94.
Nel salto con l’asta femminile vince Nina Kennedy, che chiude a 4.83 come l’americana Sandi Morris ma chiude con meno errori. Terza posizione per la canadese Alysha Newman, mentre Roberta Bruni finisce sesta con tre erorri a 4.63. Male Elisa Molinarolo, che sbaglia tre volte già a 4.43. Tara David-Woodhall rispetta il pronostico della vigilia e trionfa nel salto in lungo femminile con un 7.02 fatto nel corso della seconda serie. Podio tutto a stelle e strisce, con Monae Nichols seconda e Quanresha Burks terza.