Atletica

Jacobs e Tamberi, da Parigi a Roma. Marcell: “Punto a divertirmi”, Gimbo: “Ho voglia di rimettermi in gioco”

Andy Diaz, Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs - Francesca Grana/Fidal
Andy Diaz, Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs - Francesca Grana/Fidal

Marcell Jacobs ha un’idea: “Faccio questo sport perché mi piace, non perché devo. Domani punto a divertirmi”. Gianmarco Tamberi ne ha un’altra: “Ho sempre bisogno di una motivazione più grande del divertimento”. Ad accomunarli, a tre anni da quell’abbraccio in pista da campioni olimpici a Tokyo, c’è il Golden Gala ‘Pietro Mennea’ di domani sera all’Olimpico di Roma e un futuro da costruire dopo aver abdicato a Parigi 2024. Nel caso di Tamberi, archiviata la drammatica finale parigina del salto in alto che l’ha visto gareggiare in condizioni precarie a causa di un calcolo renale, è tutta una questione di motivazioni: “I piani non sono andati come speravo, ma ora sento dentro una voglia che mi spinge a rimettermi in gioco per i Mondiali di Tokyo del prossimo anno – ha spiegato nella conferenza stampa di presentazione della tappa italiana della Wanda Diamond League -. La realtà è che come ho detto in Polonia queste Olimpiadi non sono andate come volevo e nella mia testa le vedevo come l’ultima vera gara della mia carriera, quella per cui mi ero preparato per una vita intera, dove avrei voluto mettere tutto quel che avevo accumulato dal punto di vista tecnico. Ora sto decisamente meglio dal punto di vista fisico. Ho fatto tutti gli accertamenti necessari: le analisi del sangue e l’ecografia hanno scongiurato calcoli in corpo. Los Angeles? Ci sono mille dinamiche – ammette Tamberi, che sarà in pedana alle 21:20 di venerdì -. Devo riprendere le carte in mano e capire se è fattibile. Se decido di andare avanti, non riesco a guardare ad un piano B”, ha aggiunto.

Discorso diverso per Marcell Jacobs che a Parigi ha chiuso la finale dei 100 metri al quinto posto con un buonissimo 9’’85. L’obiettivo è tornare al 9.80 dell’oro di Tokyo e domani in gara con lui (alle 22:52) ci saranno anche Kerley e Tebogo: “Quando scendo in pista lo faccio ogni volta per cercare di migliorarmi e punto sempre ad arrivare al massimo della forma – ha detto Jacobs -. Posso avvicinarmi al 9.80, ma in questo momento la cosa che conta è divertirmi il più possibile. Faccio questo sport perché mi piace e non perché devo”. Poi riavvolge il nastro: “Ho avuto un po’ di difficoltà all’inizio dell’annata a mettere insieme i pezzi, ci ho messo di più a salire di condizione, ma sono contento di aver fatto un’ottima stagione e di aver conquistato una finale olimpica. Ho dato tutto quel che avevo e aver fatto una gara sotto i 10’’ dopo le Olimpiadi ha grande valore”, ha spiegato in riferimento al 9.93 di Chorzow. Con Tamberi e Jacobs nella sala stampa dell’Olimpico c’è Andy Diaz, bronzo olimpico di Parigi nel salto triplo. Lui in realtà al Golden Gala ha già partecipato, ma lo ha fatto a Firenze nel giugno 2023, quando superò con 17.75 il precedente record nazionale (17.60) stabilito nel 2000 dal suo stesso allenatore, Fabrizio Donato: “Sono felice e soddisfatto di quello che sto facendo, in questi due anni abbiamo alzato l’asticella dei risultati – ha spiegato l’italocubano -. L’Olimpico è una pista magica e domani sarà la mia prima volta. Farò del mio meglio e cercherò di fare 18 metri anche io. Record italiano? L’ho fatto al Golden Gala a Firenze e domani punto a rifarlo”. Tornando sulla gara ai Giochi, Diaz ha raccontato: “In qualificazione non so cos’è successo, sembravo un ragazzino e non riuscivo a fare una rincorsa giusta. La finale è stata totalmente diversa. Ero carico nel rappresentare una nazione e non potevo tornare in Italia senza una medaglia”. Domani sarà tra le star dell’Olimpico.

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