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Berrettini-Fritz è la partita del giorno a New York: banco di prova importante per Matteo, che sogna il terzo turno

Matteo Berrettini
Matteo Berrettini - Foto Ray Giubilo

Per qualche motivo sconosciuto, a Matteo Berrettini e Taylor Fritz non è stato riservato l’Arthur Ashe Stadium per quello che si preannuncia come il secondo turno più interessante di tutti. Non per questo però il match perde appeal, anzi si conferma imperdibile e soprattutto tutto da vivere poiché si affrontano due giocatori di alto livello che venderanno cara la pelle per proseguire il loro cammino allo US Open 2024. “Sarà un match duro” aveva detto Fritz, che partirà favorito ma non può ritenersi particolarmente fortunato di aver pescato così presto una mina vagante come Berrettini.

Si tratterà del quarto confronto in carriera tra i due nonché del primo in uno Slam. Fritz ha sempre vinto, peraltro perdendo un solo set su sette, e potrà contare anche sul sostegno del pubblico di casa. Servirà però una prestazione di livello per sconfiggere un giocatore del calibro di Matteo, sicuramente lontano dalla sua versione migliore ma pur sempre capace di raggiungere la semifinale in questo torneo alcuni anni fa. Per certi versi sarà anche un match strano visto che per entrambi sarà una sorta di esordio nel torneo dopo un primo turno in cui non c’è stata storia contro i rispettivi avversari, due specialisti del rosso poco a loro agio sul veloce come Ramos e Ugo Carabelli.

Se Fritz scenderà in campo con i favori del pronostico è per il periodo di forma che sta vivendo, unito alla continuità, e dunque alla maggiore abitudine a giocare 3 su 5 e in palcoscenici del genere. L’americano è tuttavia il primo ad essere consapevole che, se il servizio e il dritto di Berrettini funzioneranno “a dovere”, per lui sarà una serata complicata. La chiave del match starà proprio nella capacità di Fritz di trovare il rovescio di Matteo e quindi di comandare lo scambio senza invece ritrovarsi a subire o a fare il tergicristallo.

Un’altra incognita riguarda la condizione fisica di Berrettini, rientrato alla grande dopo l’infortunio ma con poche partite al meglio dei 5 set nelle gambe. Non è dunque scontato che riesca a tenere un determinato livello di tennis per 2-3 ore, come ci ha abituato in passato. Insomma, i presupposti per assistere ad un gran match ci sono tutti e le tante variabili non fanno altro che rendere ancora più intrigante l’incontro, che mette in palio un pass per il terzo turno. Purtroppo ci sarà da fare le ore piccole perché prima di Berrettini e Fritz, sul Louis Armstrong Stadium, ci sono ben quattro match programmati. L’impressione, però, è che ne varrà la pena. E chissà che Matteo non possa riuscire a fare ciò che è sfumato a Wimbledon contro un ottimo Jannik Sinner, a cui è riuscito a tenere testa per quattro set.

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